Cosa possiamo osservare il 6 agosto?

Mega ciao!

La prossima osservazione pubblica notturna in osservatorio sarà il 6 agosto. Cosa vi aspetta?

Se sarete abbastanza fortunati potrete vedere una pioggia di stelle cadenti. Forte vero? Ma le stelle possono cadere?

Assolutamente no! Le stelle cadenti non sono stelle che cadono, ma sono polvere cometaria che entra nell’atmosfera terrestre. Come fa la polvere delle comete ad entrare in atmosfera?Le comete sono corpi rocciosi ghiacciati che orbitano attorno al Sole seguendo orbite ellittiche che le possono portare verso il Sistema Solare interno. Man mano che si avvicinano al Sole sentono più calore e il ghiaccio comincia a sciogliersi, liberando nello spazio la polvere che vi era intrappolata. La polvere formerà una delle code delle comete e può essere catturata dalla Terra. Che altro potrete osservare?

Uno degli oggetti più belli del cielo estivo è la nebulosa Dumbell, o M27, situata nella costellazione della Volpetta a circa 2500 anni luce di distanza da noi. M27 è una nebulosa planetaria, originata dalla morte di una stella simile al Sole che, alla fine della sua vita, ha espulso gli strati esterni del suo inviluppo. Ho suscitato un po’ la vostra curiosità?

Per prenotare l’entrata in cupola inviate una mail all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

entro le ore 16:00 del 6 agosto (in osservatorio non c’è campo, quindi non possiamo controllare le email).

Vi ricordo inoltre che il

12 luglio alle ore 16:00

ci sarà la diretta Facebook con cui seguiremo insieme la pubblicazione delle prime immagini scientifiche del James Webb Space Telescope.

A presto!

Sara

M27 (Image credits: ESO)

JWST: l’hype sale

Mega ciao!

In attesa delle prime immagini scientifiche del James Webb Space Telescope, che saranno pubblicate il 12 luglio, è arrivata un’immagine test ripresa dal Fine Guidance Sensor (FGS). Questo strumento serve per permettere il puntamento preciso del telescopio, in modo che gli altri strumenti possano acquisire immagini scientifiche. La foto che vedete qui è il risultato di 72 esposizioni riprese durante 8 giorni, per un totale di 32 ore di esposizione. Anche se FGS non è ottimizzato per l’osservazione di oggetti deboli, potete vedere una valanga di galassie nella regione attorno alla stella HD147980. Questo risultato spettacolare rappresenta l’immagine più profonda dell’Universo ottenuta nell’infrarosso.

Così la NASA fa crescere l’hype. Vi ricordo che il 12 luglio farò una diretta Facebook per seguire insieme la pubblicazione delle prime immagini scientifiche del James Webb Space Telescope. Cominceremo alle ore 16:00, con mezz’ora di ripasso sugli obiettivi della missione in modo da essere pronti per quello che ci aspetta con l’inizio della diretta della NASA alle 16:30.

A presto!

Sara

Image credits: NASA

JWST: la prima immagine sta per arrivare

Mega ciao!

Mancano solo 8 giorni alla pubblicazione della prima immagine del James Webb Space Telescope. La NASA farà una diretta alle 16:30 (orario italiano). Se vi va possiamo seguire insieme l’evento con una diretta Facebook sulla pagina del Gruppo Astrofili di Schio, come abbiamo fatto a maggio per la pubblicazione dell’immagine del buco nero al centro della nostra galassia. Fatemi sapere nei commenti qui sotto cosa ne pensate.

A presto!

Sara

James Webb Space Telescope (Image credits: NASA)

Grazie a tutti!

Mega ciao!

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato all’osservazione ieri sera. Come da manuale, il Novegno ha cercato di imitare Silent Hill per poi cambiare idea verso mezzanotte e regalarci una stellata pazzesca.Il prossimo appuntamento notturno sarà sabato 6 agosto. Per prenotare l’accesso in cupola inviate una mail entro le ore 17:00 del 6 agosto (in Novegno il cellulare non prende, il WiFi non c’è, non abbiamo telefono e nemmeno telegrafo) all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

Non prendiamo prenotazioni tramite messenger.

A presto!

Sara

Nuovi cataloghi e osservazioni astronomiche

Mega ciao!

Vi ricordo che

domenica 26 giugno dalle ore 10:00 alle 17:30

ci sarà l’osservazione pubblica del Sole presso il nostro osservatorio (Monte Novegno). Faremo pausa pranzo dalle 12:30 alle 13:00, ma il resto del tempo sarà dedicato all’osservazione. Per informazioni scriveteci all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

Ma adesso torniamo alla Gaia Data Release 3. Abbiamo visto che sono state raccolte informazioni precise sulla composizione chimica e i moti di stelle della Via Lattea e di galassie vicine. Che altri dati sono stati ottenuti?

Grazie a Gaia abbiamo oggi il più grande catalogo di sistemi binari della nostra galassia. Ce ne sono ben 800000. Cosa sono?

I sistemi binari sono composti da due stelle che sono talmente vicine da essere legate gravitazionalmente l’una all’altra. Le due stelle orbitano quindi attorno ad un baricentro comune. La cosa interessante è che, se sono abbastanza vicine, le due componenti del sistema possono scambiarsi materia. Questo influenza molto l’evoluzione delle due stelle e del sistema stesso.Altre scoperte?

Certo! Circa 10 milioni di stelle variabili, ciioè stelle che variano la loro luminosità in modo periodico. Inoltre, abbiamo nuove informazioni sul Sistema Solare. Nell’immagine qui sotto potete vedere circa 156000 asteroidi. In particolare, ogni linea rappresenta il moto di un asteroide durante 10 giorni. La regione blu rappresenta la parte interna del Sistema Solare, dove si trovano gli asteroidi vicini alla Terra (Near Earth Asteroids), quelli che transitano attraverso l’orbita di Marte e i pianeti terrestri. In verde vediamo la fascia di asteroidi situata tra Marte e Giove, mentre le due regioni arancioni rappresentano gli asteroidi troiani lungo l’orbita di Giove.

A presto!

Sara

Asteroidi monitorati da Gaia (Image credits: ESA)

Osservatorio aperto al pubblico

Mega ciao!

Grande novità! Siete prontiiiii?

Tornano le osservazioni pubbliche del Sole! L’appuntamento è

domenica 26 giugno dalle ore 10:00 alle 17:30

(vi avviso che per non collassare faremo una pausa pranzo dalle 12:30 alle 13:00) presso l’Osservatorio Astronomico “Don Francesco Faccin” (Monte Novegno). Vi chiederete: ma perchè osservare il Sole? Non lo vediamo già ad occhio nudo?

Certo, ma senza la strumentazione adatta non potete vedere macchie solari, protuberanze, il Sole verde (tranquilli, non me lo sto inventando). Dunque cosa aspettate? Programmatevi la domenica al fresco della Busa Novegno e passate a trovarci!A breve pubblicherò tutto nella sezione eventi, così potrete ricordarvi più facilmente questo fantastico appuntamento astronomico.

A presto!

Sara

Il DNA della Via Lattea

Mega ciao!

Abbiamo visto che la missione Gaia ha scoperto terremoti stellari sulla superficie di stelle in cui non ci dovrebbero essere. Ma che altro è stato scoperto?

Gaia ha prodotto la più grande mappa chimica della galassia accoppiata con i moti 3D, che va dai dintorni solari a piccole galassie che circondano la Via Lattea. Perchè è importante?

La composizione chimica delle stelle ci dà informazioni importanti riguardo la loro origine. Infatti, appena dopo il Big Bang tutte le stelle formate erano composte esclusivamente da idrogeno ed elio. Per sostenere il proprio stesso peso, le stelle bruciano l’idrogeno tramite processi di fusione nucleare e lo trasformano in elio. Successivamente bruciano l’elio, trasformandolo in carbonio e, se sono abbastanza massicce, tramite fusioni successive arrivano ad avere un nucleo composto da ferro e nichel. Dunque, potete pensare a tutti gli elementi precedenti al ferro come al carburante della stella. Finito il carburante, le stelle massicce esplodono in supernovae, liberando nello spazio gli elementi pesanti che andranno ad arricchire le nubi molecolari. La nuova generazione di stelle sarà quindi più metallica. Con Gaia è stato scoperto che alcune stelle della nostra galassia sono composte da materiale primordiale, mentre altre (come il Sole) sono più ricche di metalli. Attenzione: per noi astronomi i metalli sono tutti gli elementi più pesanti di idrogeno ed elio (lo so…siamo strani!). In particolare, stelle vicine al centro e al piano galattico sono più metalliche rispetto a quelle che si trovano a grandi distanze. Gaia ha identificato anche stelle nella nostra galassia che in origine appartenevano ad altre galassie. Che altro è stato scoperto?

Lo scopriremo nella prossima puntata!

Intanto, vi ricordo che sono aperte le prenotazioni per l’entrata in osservatorio per l’osservazione pubblica del 2 luglio. Per informazioni scriveteci all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

A presto!

Sara

Rappresentazione artistica della Via Lattea, che mostra la posizione e la densità di un campione di stelle analizzate da Gaia (Image credits: ESA)

2 miliardi di stelle per Gaia

Mega ciao!

Finalmente ieri è uscita la Gaia Data Release 3, con grandi novità dal Sistema Solare, la Via Lattea e da oggetti extragalattici. Guardate che belle mappe! Si vedono ben due miliardi di stelle della Via Lattea. Il catalogo di Gaia adesso contiene informazioni sulla loro composizione chimica, la temperatura, il colore, la massa, l’età e la velocità radiale, cioè la velocità con cui si muovono verso di noi (o nella direzione opposta). Questi dati sono stati ottenuti con la spettroscopia. Cos’è questa brutta parola?

Avete presente che quando fate passare la luce del Sole attraverso un prisma di vetro si scompone nei colori dell’arcobaleno? Benissimo! Per le altre stelle vale lo stesso discorso. Sull’arcobaleno però si distinguono delle righe nere, chiamate righe spettrali. Queste righe sono poste alle lunghezze d’onda corrispondenti agli elementi chimici di cui è composta la stella. Analizzando più a fondo lo spettro si nota che le righe sono un po’ spostate rispetto a quelle di laboratorio. Questo ci dice una cosa importantissima: se sono spostate verso il rosso la stella si sta allontanando da noi, mentre se sono spostate verso il blu si sta avvicinando. Da qui si riesce a determinare la velocità della stella. Cosa ci dicono le stelle?

Tante cose nuove! Infatti, una delle scoperte più sensazionali emerse dai nuovi dati di Gaia sono i “terremoti” stellari, che cambiano la forma della stella attraverso piccoli movimenti della superficie. In precedenza Gaia aveva già rivelato oscillazioni radiali date dalla pulsazione stellare. Questo nuovo tipo di oscillazioni non radiali invece può essere pensato come a degli tsunami, che sono molto più difficili da scoprire. La cosa pazzesca è che questi terremoti stellari sono stati identificati in stelle in cui, secondo le attuali teorie, non dovrebbero esserci.

Che altro ci dice il nuovo catalogo did Gaia?

Lo scopriremo nella prossima puntata.

A presto!

Sara

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Mappe della Via Lattea create con i dati della missione Gaia (Image credits: ESA)

La Prima Foto del Buco Nero Sgr A*

Mega ciao!

Grazie a tutti quelli che hanno seguito la diretta! E’ stato veramente emozionante!

Finalmente abbiamo la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, anche detto Sagittarius A*. Ecco l’immagine ottenuta grazie all’Event Horizon Telescope, un insieme di radiotelescopi sparsi in giro per il mondo! I dati sono stati combinati con una tecnica chiamata interferometria. In pratica, è come se aveste un radiotelescopio delle dimensioni della Terra. Qui vediamo l’ombra del buco nero proiettata sul disco di accrescimento. L’immagine conferma ancora una volta che zio Albert Einstein aveva ragione. La teoria della relatività generale si applica perfettamente indipendentemente dalla massa del buco nero. I dati raccolti ci dicono che la massa del buco nero è di circa 4 milioni di masse solari (quasi in perfetto accordo con quanto trovato studiando il moto delle stelle attorno al centro galattico), le sue dimensioni angolari sono le stesse che avrebbe una ciambella (#adhomersimpsonpiacequestolelemento) sulla superficie della Luna osservata dalla Terra, è in rotazione nello stesso verso del materiale del disco di accrescimento e il suo asse di rotazione è puntato verso di noi, quindi vediamo il disco di accrescimento di faccia. L’altra cosa interessante è che sta mangiando poco. Il suo tasso di accrescimento è molto basso. Per confronto, scalando le proprietà del buco nero all’essere umano, se doveste seguire la stessa dieta del buco nero dovreste mangiare un chicco di riso ogni milione di anni.

Vi lascio con questa foto pazzesca!

Se vi siete persi la diretta potete trovarla tra i video della nostra pagina Facebook.

A presto!

Sara

La prima immagine del buco nero Sgr A* (Image credits: EHT)