La luce che illumina Encelado

Mega ciao!
Qui potete ammirare una bellissima immagine ripresa dalla sonda Cassini. Vediamo la luce proveniente dagli anelli di Saturno illuminare i getti emessi dai geyser di Encelado, uno dei satelliti più grandi del pianeta. Mentre un po’ più in basso a destra si può ammirare la piccola luna Pandora.
Se avete domande sull’argomento scatenatevi qui sotto!
A presto!

Sara

Conferenza

Mega ciao!
Vi ricordo che domani sera alle ore 21:00 presso lo spazio espositivo del Lanificio Conte ci sarà la conferenza “Il cielo invisibile: l’osservazione del cielo a diverse lunghezze d’onda”. Giusto per darvi un assaggio, vi lascio con l’immagine della Crab Nebula che combina i dati ripresi da rivelatori che operano a diverse lunghezze d’onda e che quindi mostrano diversi dettagli della nebulosa. Vediamo i dati radio del VLA in rosso, i dati infrarossi del telescopio spaziale Spitzer in giallo, i dati ottici del Telescopio Spaziale Hubble in verde, i dati UV dell’ XMM-Newton in blu e i dati X del Chandra X-ray Observatory in viola.
Vi aspettiamo numerosi alla conferenza!
A domani 🙂

Sara

Zio Einstein insegna! Vol. 2

Mega ciao!
Scusate l’assenza ma tra esami e organizzazione degli eventi è stato un delirio. Benvenuti quindi alla seconda puntata di zio Einstein insegna!
La scorsa volta vi avevo mostrato la deformazione della struttura dello spazio-tempo provocata dalla presenza di una massa più o meno grande. Ma ci sono effetti visibili? La risposta è si! Uno di questi è il lensing gravitazionale che si divide in tre categorie. La prima è l’effetto di lente forte. Quando osserviamo un ammasso di galassie ci saranno delle galassie che si troveranno dietro ad altre, quindi teoricamente non dovrebbero essere visibili. Ma le galassie più vicine a noi hanno una grande massa che deforma la struttura dello spazio-tempo. Di conseguenza i raggi di luce che vengono dalla galassia più distante non vanno più in linea retta, ma curvano formando degli anelli o degli archi attorno alla galassia che hanno davanti. L’anello (detto anello di Einstein) si forma quando la sorgente e la galassia lente si trovano perfettamente allineate lungo la nostra linea di vista (vedi schema), in caso contrario si formano archi (vedi ammasso Abell 2218). Le immagini qui sotto sono state riprese dal Telescopio Spaziale Hubble.
Parleremo degli altri due tipi di lente gravitazionale nelle prossime puntate!
A presto!

Sara

Pronti a festeggiare!

Mega ciao!
Ci siamo! Il grande giorno è arrivato! Pronti a cominciare con noi i festeggiamenti per il 40° anniversario del nostro gruppo?
Vi aspetto numerosi stasera a Palazzo Toaldi Capra alle ore 21:00 per la conferenza “Dalla Terra alla Luna: da Galileo agli allunaggi”.
A presto!

Sara

Buon Anno!

Mega ciao!
Felice Anno Nuovo a tutti voi!
Ormai ci siamo: 1978-2018, quarant’anni di Gruppo Astrofili di Schio! I festeggiamenti cominceranno il 19 gennaio con la prima conferenza e vi accompagneranno per tutto l’anno. Apriremo isieme una grande finestra sull’Universo!
Vi ricordo inoltre che sono aperte le iscrizioni al corso di astronomia per bambini che partirà (sempre se raggiungeremo il numero) il 13 gennaio. Sono inoltre aperte le iscrizioni al Gruppo Astrofili di Schio per l’anno 2018. Per informazioni chiamatemi al numero 3290689207.
Vi aspettiamo numerosi per festeggiare insieme questo fantastico anno astronomico 🙂
A presto!

Sara

Novità dalla NASA

Mega ciao!
Riassumiamo qui la sensazionale scoperta annunciata ieri dalla NASA. Grazie all’intelligenza artificiale sono stati scoperti due pianeti extrasolari. Fino a qui niente di strano. La cosa veramente forte è che uno di questi, denominato Kepler-90i, è l’ottavo pianeta scoperto nel suo sistema planetario. Quale altro sistema conosciamo con 8 pianeti? Il nostro! Kepler-90 è il primo sistema extrasolare scoperto ad avere tanti pianeti quanti ne ha il Sistema Solare! Kepler-90 è una stella di tipo solare situata nella costellazione del Drago a circa 2545 anni luce di distanza. La cosa particolare è che, nonostante il numero di pianeti sia uguale al nostro, l’intero sistema è molto più piccolo: il pianeta più esterno ha un semiasse maggiore di 1,01 AU (quello della Terra è di 1 AU = 150 milioni di chilometri). Questo si traduce in periodi orbitali molto corti: il pianeta più esterno orbita attorno alla stella in 331,6 giorni terrestri, mentre Kepler-90i ci mette solo 14,4 giorni. Quest’ultimo è un pianeta roccioso ed è solamente il 30% più grande della Terra. Potrebbe diventare la meta delle nostre vacanze estive? Meglio di no: la sua temperatura è di 426°C, simile a quella di Mercurio. Peccato…anche questo giro ci è andata male!
L’altro pianeta scoperto è Kepler-80g, il sesto nel suo sistema planetario. Orbita attorno ad una stella di tipo K5, che è un po’ più piccola del Sole, in 14,6 giorni terrestri. Gli altri pianeti del sistema hanno periodi orbitali molto più corti: il più breve è quello di Kepler-80f che ci mette solamente 0,98 giorni.
A presto!

Sara

Novità da Kepler

Mega ciao!
Questo giovedì la NASA farà una diretta streaming per annunciare una scoperta fatta dal Telescopio Spaziale Kepler. La diretta inizierà verso le 19:00 (ora italiana). Se vi collegherete alla nostra pagina Facebook seguiremo insieme l’evento, come abbiamo fatto in occasione dell’annuncio riguardante le onde gravitazionali.
Vi ricordo che Kepler è un telescopio spaziale che sta cercando pianeti extrasolari, cioè pianeti orbitanti attorno a stelle diverse dal Sole. La ricerca ha lo scopo di individuare pianeti simili alla Terra che si trovino nella fascia di abitabilità del loro sistema planetario, cioè in quella regione del sistema in cui le temperature sono abbastanza elevate da permettere la presenza di acqua liquida. Nel nostro Sistema Solare questa zona si estende da poco dopo l’orbita di Venere ad un po’ prima dell’orbita di Marte, quindi ingloba solo la Terra. Ma l’ubicazione di questa fascia dipende dalle caratteristiche della stella, come spiegato nel grafico qui sotto.
A presto!

Sara

Un photobomb cosmico

Mega ciao!
Avete presente quando vi state facendo una foto e arriva il simpaticone di turno che si piazza dietro di voi senza farsi scoprire e fa facce strane che ritroverete nell’immagine? Questo fenomeno va sotto il nome di photobomb e al buon Nicolas Cage riesce benissimo anche se ultimamente è stato surclassato. Infatti gli astronomi hanno ripreso la galassia a spirale di Andromeda e si sono ritrovati nella foto una coppia di buchi neri supermassicci! Boom baby: photobomb cosmico! La massa totale del sistema è di 200 milioni di masse solari e i due buchi neri orbitano l’uno attorno all’altro in 80 giorni. Molto probabilmente il sistema binario si è formato dopo che due galassie si sono fuse insieme e i buchi neri supermassicci presenti nei rispettivi nuclei si sono legati tra loro.

L’immagine è il risultato della sovrapposizione di dati X ripresi dal Chandra X-ray Observatory e dei dati ottici ripresi con il Gemini North e con il Palomar.
A presto!

Sara

 

Una supernova lontana

Mega ciao!
Lo so, sono un po’ monotona, ma M82 è la mia galassia preferita quindi ogni tanto devo farla rispuntare fuori. In questa immagine, ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble, potete vedere l’eco di una supernova di tipo Ia esplosa nella galassia. Le supernove di tipo Ia hanno un’origine particolare. Infatti non provengono dalla morte di stelle massicce ma dall’esplosione di una nana bianca. Come mai le nane bianche esplodono? Di solito non lo fanno, ma se si trovano in un sistema binario, cioè legate gravitazionalmente ad un’altra stella, possono accrescere la loro massa a spese della compagna. Una volta raggiunta una massa critica, chiamata massa limite di Chandrashekhar, corrispondente a 1,46 masse solari, tirano un bel botto. La supernova in M82 è esplosa nel 2014. L’eco luminoso che vediamo arriva dal guscio di gas che ha liberato nello spazio e che dista dai 300 ai 1600 anni luce dalla supernova.
A presto!

Sara