Schio Ultima Frontiera – Seconda edizione

Mega ciao!
Stiamo preparando per voi una nuova serie di eventi astronomici. Ricordate che nel 2017 vi avevamo proposto un bel ciclo di conferenze? Quest’anno facciamo il bis! Arriva “Schio Ultima Frontiera – seconda edizione”. La prima conferenza sarà tra meno di un mese: l’8 febbraio tornerà il Prof. Enrico Maria Corsini che ci parlerà della Luna in una conferenza dal titolo “Il volto di Selene: mappe lunari nella scienza e nell’arte”.
A breve pubblicheremo il manifesto con tutte le date. Continuate a seguirci.
A presto!

Sara

La forza di gravità

Mega ciao!
Andiamo di male in peggio! Secondo i terrapiattisti la forza di gravità non esiste (rileggendo lentamente questa frase potrete sentire il vostro stomaco rivoltarsi e dichiarare sciopero). La forza di gravità è quella che ci tiene ancorati alla Terra, che tiene il nostro pianeta in orbita attorno al Sole, il Sole in orbita attorno al centro della Via Lattea, la Via Lattea legata alle galassie del Gruppo Locale e in avvicinamento alla galassia di Andromeda (tra circa 6 miliardi di anni le due galassie entreranno in collisione), il Gruppo Locale in moto verso l’Ammasso della Vergine e tutto questo sistema in rotta verso il Grande Attrattore. Ma cos’è e da dove arriva la forza di gravità? C’era una volta un fisico ed astronomo di nome Sir Isaac Newton, un tipo veramente forte che sfornava nuove scoperte ogni altro giorno. La leggenda narra che si trovasse a riposare sotto una pianta quando all’improvviso gli cadde una mela in testa. A quel punto balzò in piedi ed esclamò: “Ma guarda un po’! Tutti gli oggetti lanciati in aria sono destinati a cadere sul nostro pianeta, quindi ci dev’essere una forza che ci tiene ben ancorati alla Terra. La chiamerò forza di gravità”: Ricordate le tre leggi della dinamica di Newton? Lui diceva che:
1 – un corpo mantiene il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, cioè con velocità costante, a meno che non intervenga una forza ad agire su di esso;
2 – la forza esercitata su un corpo è uguale al prodotto tra la sua massa e l’accelerazione (F = m*a);
3 – ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Adesso a noi interessa la seconda legge di Newton combinata con la scoperta della forza di gravità. Il buon vecchio Isaac ci dice che il peso di un corpo, ovvero la forza con cui il corpo è attirato dal pianeta su cui si trova, è data dal prodotto tra la massa dell’oggetto e l’accelerazione di gravità (g) del pianeta: P = m*g. Questo ci dice una cosa importantissima: la massa ed il peso di un oggetto sono due cose diverse. Infatti la massa è una sua proprietà intrinseca, cioè è uguale in ogni punto dell’Universo in cui si trova, mentre il peso cambia a seconda della forza di gravità del pianeta/satellite/stella su cui si trova. Per esempio, un corpo di massa 3 kg peserà 29,43 N sulla Terra (dove g = 9,81 m/s^2), mentre peserà 74,37 N su Giove (dove g = 24,79 m/s^2).
La scoperta della forza di gravità ha portato Newton a formulare la teoria della gravitazione universale.
To be continued…

Sara

Il suicidio della scienza: la teoria pac man

Mega ciao!
Torniamo al problema che affligge da un po’ la nostra società e che sta facendo rivoltare nella tomba Galileo, Keplero, Copernico, Einstein, Newton, Aristarco e un po’ tutti gli scienziati passati in generale: il terrapiattismo. Come sapete c’è questo “geniale” gruppo di persone (ahimè sono sempre di più) che pensano che la Terra sia piatta (solo a dirlo sento il ribrezzo che sale). Quindi il nostro pianeta sarebbe un disco sospeso nello spazio. Il primo problema sorge quando qualcuno va a farsi il giro del mondo in solitaria in barca a vela. Ovviamente questa persona vi dirà che la Terra deve essere per forza una sfera, in quanto non ha dovuto invertire la rotta per tornare al punto di partenza e che non è precipitata dal bordo di nessun disco. Per far tornare le cose i terrapiattisti si sono inventati la teoria pac man (vi ricordate il videogioco?). Qui si dice che la Terra è un disco piatto che presenta ai suoi estremi dei wormhole, cioè dei tunnel nell’iperspazio che sono in grado di collegare due punti lontani tra di loro (questi oggetti sono previsti dalla teoria della relatività). Quindi una volta arrivato all’estremità del disco, il nostro eroe in barca a vela senza accorgersi di niente entra nel wormhole e si ritrova subito all’estremità opposta. Ecco credo che, dopo aver sentito che il suo nome è stato usato per una teria del genere, pac man si sia suicidato schiantandosi contro un fantasmino. Direi che per oggi vi ho sconvolti abbastanza. Nei prossimi giorni prometto di parlare solo di Terra sferica.
A presto!

Sara

Ultime dal Sistema Solare

Mega ciao!
Vi ricordate che qualche anno fa la sonda Rosetta è arrivata sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e si è trovata di fronte ad un corpo non regolare come si pensava? In pratica possiamo dire che la cometa assomiglia ad un gigantesco bagigio spaziale. Ebbene la NASA ha trovato un secondo bagigio nello spazio proprio in questi giorni: Ultima Thule (immagine ripresa dalla New Horizons). Questo è un oggetto situato nella fascia di Kuiper, ovvero in quella cintura di asteroidi e comete presente oltre Nettuno e che si estende fino a circa 1000 Unità Astronomiche di distanza dal Sole. Ultima Thule, il cui nome significa “oltre il mondo conosciuto”, si trova ad una distanza di circa 6,5 miliardi di chilometri dal Sole, cosa che lo rende il più lontano oggetto del Sistema Solare ad essere stato esplorato da vicino. Attenzione però: alcuni giornali scrivono che Ultima Thule si trova ai confini del Sistema Solare (i miei neuroni si sono suicidati quando l’ho letto). Non è vero! I confini del nostro sistema sono molto più lontani! Pensate che la Voyager non c’è ancora arrivata! Tornando a cose serie: immagino sappiate tutti chi sono i Queen, il mitico gruppo composto da Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon. Brian May ha pubblicato un nuovo singolo dedicato proprio alla missione New Horizons ed al suo arrivo su Ultima Thule #mitico (vi lascio il link qui sotto).
Altra notizia fresca fresca: l’uomo è di nuovo sulla Luna! I cinesi stamattina hanno fatto atterrare la sonda Chang’e4 sul lato oscuro del nostro satellite, in particolare nel cratere Von Kàrmàn (vedi foto). La Chang’e4 è la prima navicella ad atterrare sul lato oscuro della Luna, fotografato per la prima volta dalla sonda sovietica Lunik 3 nel 1959. Una curiosità è che oltre ai soliti strumenti (fotocamere, spettrometri, radar…) la sonda contiene anche semi di piante e uova di insetti per vedere se possano svilupparsi in un ambiente (camera del lander) in cui le condizioni sono uguali a quelle che troviamo sulla Terra, a parte la forza di gravità. Ne vedremo di sicuro delle belle.
A presto!

Sara

https://www.youtube.com/watch?v=j3Jm5POCAj8

Ultima Thule (credit: NASA)

Cratere Von Kàrmàn

Eclissi totale di Luna

Mega ciao!
Per cominciare alla grande il 2019 vi segnalo un fantastico evento astronomico: il 21 gennaio sarà visibile un’eclissi totale di Luna! Questo fenomeno si verifica quando la Terra si trova tra il Sole e la Luna, il nostro satellite si trova in uno dei nodi (cioè in uno dei punti di intersezione tra la nostra orbita e la sua) ed entra nel cono d’ombra proiettato dalla Terra. La Luna si ritrova quindi ad assumere un bel colore rosso. Occhio che il colore rosso non è dovuto a Marte! Adesso alcuni di voi si staranno chiedendo perchè ho nominato il pianeta su cui Elon Musk (sempre sia lodato) vuole costruire una colonia. Ebbene, ricordate l’esclissi di Luna del 27 luglio? Alcuni giornali hanno scritto che la Luna è diventata rossa perchè stava riflettendo la luce di Marte. Quando l’ho letto non sapevo se spararmi o dar fuoco al giornale…nel dubbio chiederò ad Elon di regalarmi un lanciafiamme (si, Elon Musk, oltre ad aver fondato Space X, ha fondato un’azienda che produce lanciafiamme #dracarys). Torniamo all’esclissi del 21 gennaio. Per poterla ammirare dovrete alzarvi molto presto o, in alternativa, non andare a dormire e fare una maratona di film a tema spaziale: la Luna entrerà nella penombra alle 3:36 del mattino, la totalità sarà raggiunta alle 5:41 ed il massimo dell’esclissi sarà alle 6:12. L’eclissi durerà fino alle 8:48, momento in cui la Luna uscirà dalla penombra.
A presto!

Sara

L’oroscopo serio

Mega ciao!
Ripresi dai festaggiamenti? Il 2019 è cominciato e, come ogni gruppo astronomico che si rispetti, partiamo anche noi con l’oroscopo (quello serio). Tutti pronti? Partiamo:
– CAPRICORNO: le stelle ed i pianeti non influenzeranno in alcun modo la vostra vita;
– ACQUARIO: i pianeti e le stelle non influenzeranno in alcun modo la vostra vita;
– PESCI: le stelle e i pianeti non influenzeranno in alcun modo la vostra vita;
– ARIETE: i pianeti e le stelle non influenzeranno la vostra vita in alcun modo;
– TORO: le stelle ed i pianeti non influenzeranno in alcun modo la vostra vita;
– GEMELLI: i pianeti e le stelle non influenzeranno la vostra vita nemmeno se li pregherete;
– CANCRO: le stelle ed i pianeti non influenzeranno la vostra vita neanche lontanamente;
– LEONE: i pianeti e le stelle vi lasceranno vivere anche quest’anno senza influenzare minimamente la vostra vita;
– VERGINE: nemmeno la vostra vita sarà influenzata da stelle e pianeti;
– BILANCIA: la vostra vita non sarà nemmeno lontamente influenzata da stelle e pianeti, nemmeno se farete appello al lato oscuro della forza e vi arruolerete nell’esercito dell’Impero;
– SCORPIONE: le stelle ed i pianeti non influenzeranno la vostra vita in alcun modo;
– OFIUCO (eh già…le costellazioni dello zodiaco sono 13): pur essendo estremamente dispiaciuti del fatto che nessun oroscopo vi nomina mai, nemmeno la vostra vita sarà influenzata da stelle e pianeti;
– SAGITTARIO: i pianeti e le stelle non influenzeranno la vostra vita nemmeno se invocherete l’intervento di Ra.

Abbiamo quindi visto che anche quest’anno alle stelle, ai pianeti ed all’Universo in generale non importa assolutamente niente delle vostre vite. L’unica cosa che le stelle hanno fatto e che, in qualche modo, ci è stata d’aiuto è questa: miliardi di anni fa, molto prima che si formasse la Terra, la prima generazione di stelle della nostra galassia è esplosa. Il loro materiale è andato a formare nebulose, ovvero nuvolette di gas e polvere situate nello spazio interstellare. Da una di queste si è formato il Sole e dal disco protoplanetario attorno ad esso si sono formati 8 pianeti. Uno di questi è la Terra. Qualche tempo dopo si è sviluppata la vita, sono comparsi i dinosauri, i dinosauri si sono estinti e l’evoluzione ha portato alla nascita dell’uomo. L’essere umano è fatto del materiale di cui era formata la nebulosa generata dall’esplosione di altre stelle. Quindi possiamo dire che, a tutti gli effetti, noi siamo polvere di stelle (“We are made of starstuff” cit. Carl Sagan).
Buon Anno a tutti!

Sara

Buon Anno!

Mega ciao!
Ora che il 2018 volge al termine è giunto il momento di tirare le somme. Come sapete quest’anno è stato il 40° anniversario del nostro gruppo ed abbiamo festeggiato alla grande con una serie di osservazioni del cielo, una mostra astronomica ed un ciclo di conferenze culminato con l’arrivo del Prof. Kip Thorne. Siamo stati veramente molto felici di vedere come l’astronomia continui ad appassionare adulti e bambini, Ma diamo un po’ di numeri:
– il 27 luglio all’osservazione dell’eclissi totale di Luna abbiamo avuto circa 800 partecipanti;
– nei 10 giorni di apertura della mostra sono passati più di 1000 visitatori (il tempo non ha aiutato quindi è andata bene così…sapete noi astrofili siamo un po’ sfortunati: se organizziamo osservazioni pubbliche è brutto tempo, mentre se apriamo una mostra c’è un Sole che spacca e scappano tutti in montagna #maiunagioia #asansastarkpiacequestoelemento);
– alle conferenze organizzate presso il Lanificio Conte e Palazzo Toaldi Capra abbiamo avuto una media di 90 partecipanti, con un picco di 150 partecipanti alla conferenza del Prof. Giuseppe Tormen;
– alla conferenza del Prof. Kip Thorne abbiamo riempito il Teatro Astra: 875 partecipanti!
E’ stato un anno pazzesco e che ci ha regalato emozioni forti! Non so se è successo anche a voi, ma ogni tanto durante la conferenza di Kip il mio cervello andava in blackout e l’unico pensiero che riusciva a sfornare era: “Porca vacca! Kip sta sul serio tenendo una conferenza qui!”.
Voglio ringraziare ancora tutti gli sponsor ed il Comune di Schio che hanno permesso la realizzazione degli eventi. Ringrazio il Professor Kip Thorne, i Professori Enrico Maria Corsini, Giuseppe Tormen e Paola Marigo dell’Università di Padova, la Professoressa Leopoldina Moro del Liceo Corradini, Alice Sella e Francesca Dal Pozzolo per le bellissime conferenze tenute. Ringrazio i ragazzi del progetto alternanza scuola lavoro del Liceo Corradini di Thiene che si sono dimostrati delle guide incredibili alla nostra mostra. Ringrazio tutti gli astrofili che hanno dato una mano nella realizzazione degli eventi e che hanno costruito gli esperimenti presenti alla mostra. Ringrazio di nuovo Ilaria Tessari, Alice Sella e Francesca Dal Pozzolo che mi hanno dato una mano a selezionare le foto migliori per la mostra, a realizzare le descrizioni e la grafica di tutti i pannelli #sietedeidraghi #dracarys.
Ma soprattutto ringrazio voi che avete partecipato con entusiasmo a tutti i nostri eventi! Se siamo riusciti a trasmettervi un po’ della nostra passione per l’astronomia continuate a seguirci! Il 2019 porterà un’altra bella serie di eventi 😉
Buon Anno a tutti!

Sara

Buon Natale

Mega ciao!
Ormai sapete che, come ogni astronomo che si rispetti, sono parecchio nerd. Quindi potete immaginare che passati gli esami qui andiamo di maratone: “Il Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit”, “Jurassic Park” e, ovviamente, “Star Wars”. Anche alla NASA piacciono molto le idee che vengono dall’universo creato da George Lucas, quindi, restando in tema esopianeti, ha cercato possibili corrispondenti tra i pianeti visitati dal grande Luke Skywalker e quelli reali. E….rullo di tamburi…li ha trovati! In particolare la NASA è riuscita a trovare proprio il pianeta in cui è cresciuto il nostro giovane Jedi: Tatooine. Questo è un pianeta che ha ben due soli, quindi si trova in un sistema binario. Ci si può chiedere se la vita sia possibile in queste condizioni. La risposta è si, basta solo che il pianeta si trovi alla distanza giusta dalle due stelle. Tatooine nella galassia lontana lontana di “Star Wars” è un pianeta caratterizzato da ampi deserti, ma in realtà, se si trovasse nella giusta posizione rispetto alle due stelle, potrebbe non averli ed essere pertanto molto simile alla Terra.
Tantissimi auguri di Buon Natale da Tatooine, R2-D2 e da tutto il Gruppo Astrofili di Schio!
A presto!

Sara

Metodo dei transiti

Mega ciao!
Come avete potuto notare dal grafico di ieri la maggior parte degli esopianeti è stata scoperta con il metodo dei transiti. Questo si basa sul fatto che se un pianeta transita davanti alla sua stella, la luminosità della stella diminuirà. Questa diminuzione non è molto grande in quanto i pianeti sono molto più piccoli delle loro stelle, ma la diminuzione risulta comunque misurabile. La curva di luce che si ricava dal transito ha una caratteristica forma ad U, da cui è possibile ricavare, grazie all’interpolazione con dei modelli, il raggio del pianeta, la durata del transito ed alcuni rapporti tra i parametri orbitali del sistema.
Sul metodo dei transiti si basava il Telescopio Spaziale Kepler, la cui missione era di monitorare la luminosità di più di 145000 stelle situate tra le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago per vedere se fossero dotate di un sistema planetario. Qualche anno fa Kepler ha permesso la scoperta del pianeta Kepler 452b, situato nella costellazione del Cigno a circa 1600 anni luce di distanza. Questo è un pianeta molto simile alla Terra: è più grande del nostro pianeta del 60%, orbita attorno alla sua stella in 385 giorni terrestri e si trova nella fascia di abitabilità del suo sistema planetario. Che si sia sviluppata la vita? Difficile determinarlo. Un contatto con i nostri cugini abitanti di Kepler 452b è un po’ complicato a causa dei 1600 anni luce di distanza. Ma se ci volete provare un buon metodo potrebbe essere quello di spedire il messaggio, ibernarvi per circa 3800 anni, scongelarvi, farvi una damigiana di cioccolata calda o vin brulè e stare incollati al vostro radiotelescopio nella speranza che vi arrivi la risposta.
A presto!

Sara

Ricaduta tecnologica delle missioni spaziali

Mega ciao!
Riprendiamo il discorso sulla ricaduta tecnologica delle missioni spaziali nella vita quotidiana. Sapete benissimo che a causa dell’inquinamento l’acqua che beviamo deve essere prima opportunamente filtrata. I sistemi di filtraggio sono stati inventati per filtrare l’acqua che gli astronauti bevevano a bordo delle navicelle Apollo. Poi questi filtri sono stati introdotti anche qui sulla Terra e sono stati migliorati in modo da purificare l’acqua, inibire i batteri e renderla gradevole al gusto.
Per le tute spaziali la NASA ha sviluppato dei polimeri resistenti al fuoco. Questi oggi vengono utilizzati sia nelle tute protettive dei vigili del fuoco che per usi civili e militari.
Scommetto che tutti almeno una volta nella vita vi siete fatti un bel selfie. Il sensore della fotocamera del vostro cellulare viene dalla NASA, che in origine l’aveva pensato per riprendere galassie lontane e successivamente l’ha rimpicciolito in modo che voi oggi possiate scattare bellissime foto.
A presto!

Sara