Metodo dei transiti

Mega ciao!
Come avete potuto notare dal grafico di ieri la maggior parte degli esopianeti è stata scoperta con il metodo dei transiti. Questo si basa sul fatto che se un pianeta transita davanti alla sua stella, la luminosità della stella diminuirà. Questa diminuzione non è molto grande in quanto i pianeti sono molto più piccoli delle loro stelle, ma la diminuzione risulta comunque misurabile. La curva di luce che si ricava dal transito ha una caratteristica forma ad U, da cui è possibile ricavare, grazie all’interpolazione con dei modelli, il raggio del pianeta, la durata del transito ed alcuni rapporti tra i parametri orbitali del sistema.
Sul metodo dei transiti si basava il Telescopio Spaziale Kepler, la cui missione era di monitorare la luminosità di più di 145000 stelle situate tra le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago per vedere se fossero dotate di un sistema planetario. Qualche anno fa Kepler ha permesso la scoperta del pianeta Kepler 452b, situato nella costellazione del Cigno a circa 1600 anni luce di distanza. Questo è un pianeta molto simile alla Terra: è più grande del nostro pianeta del 60%, orbita attorno alla sua stella in 385 giorni terrestri e si trova nella fascia di abitabilità del suo sistema planetario. Che si sia sviluppata la vita? Difficile determinarlo. Un contatto con i nostri cugini abitanti di Kepler 452b è un po’ complicato a causa dei 1600 anni luce di distanza. Ma se ci volete provare un buon metodo potrebbe essere quello di spedire il messaggio, ibernarvi per circa 3800 anni, scongelarvi, farvi una damigiana di cioccolata calda o vin brulè e stare incollati al vostro radiotelescopio nella speranza che vi arrivi la risposta.
A presto!

Sara

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