Mega ciao!
Uno dei lavori più importanti di Edwin Hubble è stato
la classificazione delle galassie, che prima delle sue scoperte si
pensava fossero nebulose che facevano parte della Via Lattea. Dopo aver
determinato, tramite uno studio delle Cefeidi nella galassia di
Andromeda, che questi oggetti si trovavano ben lontani dalla Via Lattea,
Hubble andò a riguardare tutte le lastre delle varie “nebulose”.
Durante questo lavoro distinse le nebulose vere e proprie dalle galassie
e studiò la morfologia di queste
ultime. Si accorse che esistevano diversi tipi morfologici di galassie,
che suddivise nel diagramma a diapason (turning fork diagram). Qui
troviamo a sinistra le galassie ellittiche (E), che a loro volta vengono
suddivise in diverse sottocategorie, dalla 0 alla 7, in base
all’ellitticità. Le E0 sono galassie praticamente sferiche, mentre le E7
sono ellissi molto schiacciate. Le galassie ellittiche sono composte da
stelle vecchie e sono caratterizzate dall’assenza di polveri e gas.
Questo significa che hanno già trasformato in stelle tutto il mezzo
interstellare a disposizione. Al termine del braccio delle galassie
ellittiche, il diagramma si divide in due: nella parte superiore
troviamo le galassie “normali”, mentre nella parte inferiore si trovano
le galassie barrate. Da sinistra a destra troviamo prima le galassie
lenticolari, che assomigliano molto alle galassie ellittiche ma
presentano qualche traccia di polvere, e le galassie a spirale, in cui
abbiamo un nucleo centrale (o bulge) molto luminoso circondato dai
bracci a spirale, composti da stelle, polvere e gas, che si trovano su
un piano attorno al bulge. Sopra e sotto il piano galattico troviamo
l’alone, composto da stelle vecchie e caratterizzato dalla presenza di
molti ammassi globulari. In fondo al diagramma troviamo le galassie
irregolari, cioè quelle con forme e caratteristiche talmente strane che
non rientrano in nessuna delle precedenti categorie.
Con il passare
degli anni ci si è accorti però che le categorie in cui Hubble ha
suddiviso le galassie non sono sufficienti. Ce ne che presentano
caratteristiche ancora più particolari a lunghezze d’onda diverse
dall’ottico.
Le vedremo nella prossima puntata.
A presto!
Sara