SOLUZIONE ASTROQUIZ 8

Mega ciao!
Scusate il ritardo ma ero a fare l’esame di astrofisica delle alte energie.
SOLUZIONE ASTROQUIZ 8
Vi avevo chiesto quante volte l’uomo è atterratto sulla Luna. La risposta corretta è 6. L’uomo ha messo piede per la prima volta sulla superficie lunare il 20 luglio 1969, con i mitici Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Scommetto che ricordate tutti la frase pronunciata da Neal una volta scese le scalette del modulo lunare: “That’s one small step for a man, one giant leap for mankind”. Poi sono arrivati gli astronauti dell’Apollo 12, con il mitico Pete Conrad che per provare ad Oriana Fallaci che le conversazioni non erano già tutte programmate ha scherzato tutto il tempo, lanciando battute irriverenti. Ad esempio, dato che Pete era decisamente più basso di Neil e che le l’ultimo scalino del lem si trovava circa a 90 cm dalla superficie lunare, arrivato in fondo alla scaletta ha detto: “Woopie! Sarà stato un piccolo passo per Neil, ma per me è stato lungo”. Poi è stata la volta dell’Apollo 14, che ha visto il ritorno nello spazio di Alan Shepard, il primo astronauta americano. Lui ha portato sulla Luna il materiale per costruire una mazza da golf ed è diventato il primo golfista spaziale! Nelle missioni Apollo 15 e 16 gli astronauti si sono divertiti a fare le derapate sulla Luna a bordo del rover lunare. Mentre con l’Apollo 17, l’ultima missione a portare l’uomo sulla Luna, il primo geologo ad andare nello spazio ad un certo punto ha urlato: “E’ tutto arancione qui!”. Alla NASA già si stavano chiedendo cosa si fosse fumato, quando arrivò la conferma del comandante. Quindi la Luna non è solo grigia, ci sono terreni di colori diversi!
Adesso vi starete chiedendo che fine ha fatto l’Apollo 13. La missione è famosa per la frase “Houston, abbiamo un problema!”. Circa 55 ore dopo il lancio i Jim Lovell, Fred Haise e Jack Swigert hanno sentito una forte vibrazione, hanno visto accendersi una valanga di spie di allarme e non riuscivano più a controllare la navicella. Il cap com a Houston stava impazzendo. Non si riusciva a capire cosa stesse succedendo e tutti pensavano ad un problema del computer. Ad un certo punto Jim Lovell guardò fuori dall’oblò e comunicò che l’astronave stava perdendo qualcosa nello spazio, di sicuro un gas…certamente ossigeno. Si è gelato il sangue a tutti! Sappiamo che perdere ossigeno nello spazio non è una buona cosa: l’ossigeno serve per vivere. Dopo i primi controlli è diventato chiaro che la missione non poteva più essere completata, ma si era trasformata in una missione di salvataggio. A Houston non erano sicuri di riuscire a riportare a casa i tre astronauti sani e salvi. L’astronave continuava a perdere ossigeno e c’erano perdite di energia in diversi pannelli. Non si era sicuri di avere nè l’ossigeno nè l’energia sufficiente per il ritorno sulla Terra. E’ stato solo grazie alla freddezza degli astronauti e alla cooperazione degli ingegneri della NASA che i tre sono tornati a casa. La missione Apollo 13 è definita il fallimento di maggior successo nella storia della NASA. Fallimento perchè non sono riusciti ad allunare, successo perchè sono tornati sani e salvi.
A presto!

Sara

Jim Lovell, Jack Swigert e Fred Haise, gli astronauti della missione Apollo 13