Le galassie ellittiche

Mega ciao!
Edwin Hubble, una volta scoperto che M31 non era una nebulosa ma una galassia, andò a studiare le “nebulose” presenti nelle vecchie lastre fotografiche e scoprì che molte di queste erano galassie. Si accorse che avevano forme diverse, quindi decise di studiarle dal punto di vista morfologico. Arrivò a pubblicare l’atlante morfologico delle galassie, in cui ha raggruppato questi oggetti in quattro grandi famiglie, riassunte nel diagramma a diapason. Andiamo ad analizzare le caratteristiche delle divese tipologie di galassie partendo dalla parte sinistra del diagramma, in cui troviamo le ellittiche (E). Le galassie ellittiche si dividono in dei sottotipi, indicati con i numeri da 0 a 7, in base a quanto l’ellisse è schiacciata. Le E0 sono sferiche, mentre le E7 sono ellissi estremamente schiacciate. Le classi da E1 ad E6 sono intermedie tra le due. Per determinare a quale sottotipo appartiene una galassia bisogna calcolarne l’ellitticità, cioè il suo schiacciamento. Per fare ciò basta ricordare che le ellissi sono dotate di un asse maggiore (a) e di un asse minore (b). L’ellitticità (e) della galassia sarà:
e = 1 – (b/a)
mentre per trovare la classe di appartenenza, ovvero che numero bisogna mettere accanto alla E, basta moltiplicare l’ellitticità per 10.
Le galassie ellittiche sono caratterizzate dall’assenza di polvere e gas interstellare. Inoltre sono formate da stelle vecchie. Questo ci dice che tutto il mezzo interstellare è già stato utilizzato per formare le stelle che compongono queste galassie. L’assenza di stelle giovani è dovuta proprio al fatto che non c’è più abbastanza gas, infatti le stelle si formano dalle nubi molecolari, cioè da nuvolette di gas e polvere che si trovano nello spazio interstellare. Se queste non sono presenti non si possono formare altre stelle. Ora guardate bene l’immagine della galassia ellittica supergigante M87. Notate che ci sono dei puntini luminosi immersi nella luce delle regioni esterne della galassia? Sapete cosa sono? Sono gli ammassi globulari di M87!
A presto!

Sara

M87 (Image credits: NASA)