La mappa di Venere

Mega ciao!
Abbiamo visto che essere degli astronomi su Venere sarebbe un po’ complicato: con i telescopi non riusciamo a vedere oltre le nuvole. Però siamo riusciti a dare un’occhiata da vicino alla superficie di questo pianeta grazie alle sonde Venera 13 e 14, che sono atterrate con successo. Il problema è che, viste le condizioni estreme, le due sonde sono morte dopo poco più di un’ora dall’atterraggio #RIP. A questo punto interviene la NASA, che nel 1989 ha spedito su Venere la sonda Magellano. La Magellano non è atterrata sul pianeta come le altre due sonde, ma è rimasta ad orbitargli attorno. Adesso vi starete chiedendo che senso ha, dato che dall’esterno non si riesce a vedere la superficie di Venere. Giustissima osservazione, ma la NASA lo sapeva benissimo quindi ha dotato la sonda di un radar. Il radar è uno strumento che invia un segnale che attraversa le nuvole, rimbalza al suolo e torna indietro. La sonda capta il segnale di ritorno e tutti i dati che si porta dietro. In questo modo è possibile mappare completamente la superficie di un pianeta! Pazzesco! Potete vedere le mappe prodotte nelle immagini qui sotto. Quella bella colorata, con tante regioni azzurre, è ovviamente in falsi colori che servono per evidenziare il dislivello tra le varie regioni. Dalle mappe prodotte si nota che ci sono un po’ di crateri prodotti dallo schianto di asteroidi. La cosa interessante però è che sono crateri molto giovani: il più vecchio ha solo 800 milioni di anni! Adesso vi starete chiedendo cos’ho fumato per dirvi che un cratere di 800 milioni di anni è giovane. La risposta corretta è: niente #LOL. Vi ho detto che è giovane perchè è proprio così. Posso capire che nella vita di un essere umano 800 milioni di anni siano un sacco di tempo, ma per l’universo assolutamente no! Per i crateri presenti sui pianeti e sui satelliti del Sistema Solare nemmeno. Infatti il Sole si è formato 4 miliardi e 700 milioni di anni fa, i pianeti circa 200 milioni di anni più tardi (quindi 4 miliardi e 500 milioni di anni fa). Quando il Sistema Solare si è formato era cosparso di asteroidi, cioè di giganteschi sassi spaziali che possono raggiungere dimensioni notevoli. Questi corpi sono andati ad impattare su tutti i pianeti e tutti i satelliti del nostro sistema, producento un sacco di crateri. Volete la prova? Stasera, se il tempo regge, alzate gli occhi al cielo (potete farlo tranquillamente dal balcone di casa, senza uscire…mi raccomando non andate a rischiare di prendervi il Coronavirus #gliastrofilirestanoacasa) e guardate la Luna. La maggior parte dei crateri che vedete sulla sua superficie sono la prova di questo grande bombardamento iniziale da parte degli asteroidi. Questo fenomeno, essendosi verificato quando il nostro sistema era appena nato, ha prodotto dei crateri miliardi di anni fa. Questo è il motivo per cui vi ho detto che crateri di 800 milioni di anni fa sono giovani. Ma se il grande bombardamento iniziale è avvenuto miliardi di anni fa perchè non troviamo crateri di miliardi di anni su Venere? Semplice: la superficie di Venere ha subito un ringiovanimento a causa delle colate laviche dei vulcani, che sono andate a ricoprire completamente i crateri più vecchi. Per oggi è tutto! Vi ricordo che domenica alle 15:00 farò la seconda diretta Facebook e vi parlerò di un po’ di argomenti astronomici (nemmeno il Coronavirus riuscirà a fermarci), partendo dalla spiegazione dell’ultimo ASTROQUIZ. Se avete delle domande o delle curiosità scrivetemi e cercherò di rispondere in diretta. In caso, per questioni di tempo, non riesca a rispondere domenica alla vostra domanda non disperatevi. Farò delle altre dirette quindi prima o poi la risposta arriverà!
A presto!

Sara

Mappa radar di Venere (Image credits: NASA)
Mappa radar di Venere (Image credits: NASA)