James Webb Space Telescope: a Natale si parte

Mega ciao!

Ormai ci siamo quasi. Domani mattina il James Webb Space Telescope sarà lanciato a bordo del razzo Ariane 5. Potrete seguire l’evento in diretta nel sito della NASA a partire dalle 11:00 (orario italiano). Questo telescopio, considerato l’erede dell’Hubble, sarà posizionato nel punto lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio del potenziale Terra-Sole. Perchè proprio lì?

Posizionare il telescopio in L2 permetterà alla sua orbita di restare allineata con quella della Terra e faciliterà l’operazione di schermatura dalla luce solare da parte dei vari scudi. L’unico problema è che L2 si trova a circa 1 milione e 500 mila chilometri di distanza dalla Terra, quindi in caso si rompa qualcosa non sarà possibile andare a ripararlo. Quanto durerà il viaggio?

Il James Webb impiegherà un mese per raggiungere il punto lagrangiano, di cui tre giorni serviranno per arrivare alla distanza della Luna (circa 384 mila chilometri) e il tempo restante per percorrere il tragitto rimanente. Adesso starete pensando: ma se ci mette solo 3 giorni per percorrere 384000 km, allora non dovrebbe metterci solo 11.7 giorni per percorrere 1 milione e 500 mila chilometri? Normalmente si. Il problema è che non potete arrivare in L2 con grande velocità. Dovete rallentare il telescopio in modo che si fermi lì e non continui il suo viaggio nello spazio. Quindi tra un mese avremo i primi dati?

Non proprio. Prima ci sono un sacco di altre cose da fare. Bisogna dispiegare i pannelli in modo da proteggere il telescopio dal Sole, raffreddare la strumentazione, controllare che le ottiche funzionino bene e che il telescopio sia allineato a dovere. Infine, bisogna calibrare gli strumenti utilizzando sorgenti diverse (comete, stelle, pianeti…) per assicurarsi che l’inseguimento funzioni. Il completamento di queste operazioni richiederà sei mesi. A giugno 2022 se tutto va bene avremo le prime immagini. Cosa osserverà il James Webb?

Questo telescopio sonderà il cielo alle lunghezze d’onda dell’infrarosso. Questa banda dello spettro elettromagnetico, scoperta da William Herschel nel 1800, è importante perchè permette di vedere oltre le nubi di polvere e gas. Di conseguenza sarà possibile osservare le stelle in formazione e le regioni all’interno del toro di polvere che circonda i buchi neri supermassicci. Inoltre permetterà di osservare le atmosfere dei pianeti extrasolari, le esplosioni in supernova delle stelle di Popolazione III e le prime galassie formate nell’Universo. I dati del James Webb porteranno a scoperte astronomiche pazzesche!

Domani non dimenticatevi di collegarvi con la NASA per assistere al lancio!

A presto!

Sara

Ariane 5 (Image credits: NASA)