Il DNA della Via Lattea

Mega ciao!

Abbiamo visto che la missione Gaia ha scoperto terremoti stellari sulla superficie di stelle in cui non ci dovrebbero essere. Ma che altro è stato scoperto?

Gaia ha prodotto la più grande mappa chimica della galassia accoppiata con i moti 3D, che va dai dintorni solari a piccole galassie che circondano la Via Lattea. Perchè è importante?

La composizione chimica delle stelle ci dà informazioni importanti riguardo la loro origine. Infatti, appena dopo il Big Bang tutte le stelle formate erano composte esclusivamente da idrogeno ed elio. Per sostenere il proprio stesso peso, le stelle bruciano l’idrogeno tramite processi di fusione nucleare e lo trasformano in elio. Successivamente bruciano l’elio, trasformandolo in carbonio e, se sono abbastanza massicce, tramite fusioni successive arrivano ad avere un nucleo composto da ferro e nichel. Dunque, potete pensare a tutti gli elementi precedenti al ferro come al carburante della stella. Finito il carburante, le stelle massicce esplodono in supernovae, liberando nello spazio gli elementi pesanti che andranno ad arricchire le nubi molecolari. La nuova generazione di stelle sarà quindi più metallica. Con Gaia è stato scoperto che alcune stelle della nostra galassia sono composte da materiale primordiale, mentre altre (come il Sole) sono più ricche di metalli. Attenzione: per noi astronomi i metalli sono tutti gli elementi più pesanti di idrogeno ed elio (lo so…siamo strani!). In particolare, stelle vicine al centro e al piano galattico sono più metalliche rispetto a quelle che si trovano a grandi distanze. Gaia ha identificato anche stelle nella nostra galassia che in origine appartenevano ad altre galassie. Che altro è stato scoperto?

Lo scopriremo nella prossima puntata!

Intanto, vi ricordo che sono aperte le prenotazioni per l’entrata in osservatorio per l’osservazione pubblica del 2 luglio. Per informazioni scriveteci all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

A presto!

Sara

Rappresentazione artistica della Via Lattea, che mostra la posizione e la densità di un campione di stelle analizzate da Gaia (Image credits: ESA)