JWST, protostelle e getti di materia

Mega ciao!

Vi ricordate l’immagine della nebulosa della Carena ottenuta con il James Webb Space Telescope? Andando ad analizzare alcune delle sue regioni gli astronomi hanno fatto scoperte sensazionali. Ci sono dozzine di getti energetici e flussi di materia provenienti da stelle giovani che erano nascosti da nuvole di polvere. Questo risultato è importantissimo in quanto segna l’inizio di una nuova era nello studio su come si formano stelle simili al Sole e su come la radiazione proveniente da stelle massicce vicine possa influenzare la formazione dei pianeti. Come sono stati individuati i flussi di materia?

Nelle immagini ottiche del Telescopio Spaziale Hubble erano completamente invisibili. Il James Webb funziona nell’infrarosso e permette di osservare oltre le nuvole di polvere. In particolare, alla lunghezza d’onda i 4.7 microns i flussi vengono evidenziati dall’idrogeno molecolare e hanno dimensioni che possono estendersi fino ad anni luce di distanza dalle loro protostelle. L’idrogeno molecolare è un ingrediente fondamentale per la formazione di nuove stelle ed è un tracciante eccellente delle prime fasi della loro nascita. Parte del materiale viene espulso in getti e flussi lungo l’asse polare della stella nascente, che interagiscono con l’ambiente circostante come degli spazzaneve sulle strade innevate. I getti sono presenti solo in una brevissima fase del processo di formazione stellare, quando la protostella sta accrescendo la sua massa dal materiale situato nei suoi paraggi. Pensate che questa fase va da qualche migliaia a 10000 anni, un periodo molto breve nell’intero processo di formazione stellare che invece dura qualche milione di anni. Il James Webb ci permette quindi di avere una visione più chiara dei processi che si verificano nelle primissime fasi di vita della stella.

A presto!

Sara

Image credits: NASA/ESA