Buchi neri supermassicci

Mega ciao!
Nel 1963 un giovane studente di astrofisica dell’Università di Cambridge, dopo aver assistito ad una conferenza sui buchi neri, cominciò a pensare che questi oggetti compatti abbiano giocato un ruolo fondamentale nell’origine dell’universo e decise di scrivere una tesi sul tempo. Purtroppo, mentre proseguiva con la sua ricerca, questo studente venne colpito da una grave malattia e secondo i medici gli restavano solo pochi anni di vita. Ma lui non si è mai arreso e la sua voglia di vivere l’ha portato, nonostante tutte le difficoltà, ad arrivare a 76 anni. Durante questo periodo, pur costretto su una sedia a rotelle ed impossibilitato a parlare, ha continuato le sue ricerche regalando all’umanità delle scoperte sensazionali. Uno degli studi del grande Stephen Hawking riguardava proprio i buchi neri.
Abbiamo visto nello scorso post che cosa sono questi oggetti compatti. Vi ho spiegato che quelli di massa stellare arrivano fino a 100 masse solari. Però non sono gli unici tipi di buchi neri, infatti esistono anche i buchi neri supermassicci (SMBH, dall’inglese super massive black hole) con una massa compresa tra 1 milione ed 1 miliardo di masse solari. Una prova dell’esistenza di questi oggetti arriva direttamente dal centro della nostra galassia, situato nella costellazione del Sagittario a circa 26000 anni luce di distanza da noi. Gli astronomi hanno studiato il moto delle stelle attorno al centro galattico, che potete vedere nel video qui sotto. Si sono accorti che le stelle compiono delle orbite ellittiche (che guarda caso sono proprio quelle che fanno i pianeti attorno al Sole) attorno ad un punto in cui non c’è nulla. La stella S2 in particolare ha un periodo orbitale di 15,2 anni, un semiasse maggiore di 5,5 giorni luce ed un semiasse minore di 17 ore luce. Da questi parametri orbitali gli astronomi sono riusciti a calcolare la massa all’interno dell’orbita, che è risultata di 3 milioni e 610 mila masse solari. Cosa può essere? Si è pensato ad un ammasso composto da 3 milioni e 610 mila stelle di una massa solare, invisibili con i nostri strumenti. Però, dalle considerazioni sugli urti, risulta che un ammasso del genere si disperderebbe in un tempo compreso tra 10000 e 20000 anni. Quindi non può trattarsi di un ammasso stellare. L’unica possibilità è che si tratti di un buco nero supermassiccio di 3 milioni e 610 mila masse solari.
A presto!

Sara