Mega ciao!
Abbiamo visto che presto partiranno le missioni
Artemis, che porteranno l’uomo a costruire delle colonie permanenti
sulla Luna. Potrebbero sorgere spontanee alcune domande: questo progetto
è realizzabile? Quali possono essere i problemi di una missione del
genere? Di sicuro si può fare e la NASA sta già testando razzi e
navicelle spaziali che serviranno per la missione. Ovviamente nelle
missioni spaziali ci possono essere un sacco di problemi. Tralasciamo il
fatto che l’astronave potrebbe
esplodere o avere dei guasti durante il viaggio, com’è successo
all’Apollo 13. Il problema principale per l’uomo sono le radiazioni.
Infatti quando usciamo dalla Terra viene a mancare la protezione data
dall’atmosfera e dal campo magnetico terrestre, che fanno da scudo dalle
radiazioni dannose provenienti dal Sole (raggi UV) e da eventi
energetici che si verificano nello spazio. Sulla Luna non c’è atmosfera,
motivo per cui i crateri si sono conservati intatti dalla loro
formazione avvenuta miliardi di anni fa, e c’è un campo magnetico molto
debole (circa 1/100 di quello terrestre). Questo non è sufficiente a
schermare la superficie lunare dalle radiazioni spaziali. La dose di
radiazione si misura in Sievert (Sv) in cui 1 Sv corrisponde
all’assorbimento di radiazione pari a 10 erg di energia gamma da parte
di un grammo di tessuto vivente. L’assorbimento di 1 Sv in un periodo
breve di tempo causa avvelenamento da radiazione, mentre 10 Sv risultano
fatali. Sulla superficie terrestre arriva una dose di radiazione di 3
mSv (milliSievert) all’anno, mentre sulla Luna si raggiungono i 438 mSv
annui. Nello spazio la dose è ancora più alta: 657 mSv all’anno. Le
missioni spaziali aumentano quindi la probabilità di morire di cancro.
Per questo si pensa di costruire gli habitat nel sottosuolo, in quanto
il terreno fa da scudo contro le radiazioni. Al momento alla NASA e
all’ESA stanno lavorando per cercare di capire quanto in profondità sia
necessario andare per avere una schermatura adeguata.
A presto!
Sara