Esplosioni stellari

Mega ciao!
Proseguiamo il discorso cominciato un po’ di tempo fa sulla scoperta delle galassie. Abbiamo visto che Harlow Shapley nel 1918 ha misurato il diametro della Via Lattea e ha determinato, studiando la distribuzione degli ammassi globulari, che il Sistema Solare non si trova al centro della nostra galassia. Tuttavia era convinto che le cosiddette “nebulose a spirale” si trovassero all’interno della Via Lattea. Gli eventi che portarono alla scoperta del fatto che molte di queste nebulose erano in realtà altre galassie cominciarono nel 1917 quando l’astronomo George Ritchey scoprì una stella nova in NGC 6946. Ritchey, famoso per aver coinventato il telescopio riflettore Ritchey-Crétien, decise di andare a riguardare le vecchie lastre fotografiche delle “nebulose” alla ricerca di eventi simili. Questa ricerca lo portò a scoprire due novae esplose nella “nebulosa” di Andromeda. L’annuncio di queste scoperte portò l’astronomo Heber Curtis ad intraprendere una ricerca simile. Spulciando tra le vecchie lastre fotografiche scoprì altre tre esplosioni stellari: una in NGC 4227 e due in NGC 4321. Dallo studio delle supernovae S Andromedae e Z Centauri, Curtis stabilì che doveva trattarsi di oggetti extragalattici. Dai dati raccolti stabilì inoltre che la “nebulosa” di Andromeda doveva trovarsi a circa 1 milione di anni luce di distanza e pertanto non poteva essere una nebulosa, ma era un’altra galassia. Fantastico! Peccato che secondo Shapley le deduzioni di Curtis fossero sbagliate. Questo diede vita al Grande Dibattito sulla natura di questi oggetti. Chi aveva ragione e chi torto?
Lo scopriremo nella prossima puntata.
A presto!

Sara

NGC 6946 (Image credits: NASA)
Heber Curtis
Posizione di S Andromedae