Un viaggio spaziale Vol. 4

Mega ciao!

Pronti per tornare a bordo della Firestorm?

Abbiamo lasciato i nostri eroi mentre stavano attraversando la fascia di asteroidi. Dagli oblò della navicella spaziale hanno potuto vedere da vicino Vesta, l’asteroide più brillante in cui si trova un cratere talmente profondo che ha scoperto gli strati del mantello. Mentre la navicella si allontana e l’equipaggio vede l’asteroide farsi sempre più piccolo, la sirena d’allarme comincia a suonare. Molti entrano nel panico: un allarme nello spazio non è mai una buona cosa. Se si rompe un pezzo dell’astronave non esiste l’officina spaziale in cui andare a comprare pezzi di ricambio! La comandante però sa il fatto suo e mantiene il sangue freddo. Si precipita nella cabina di comando e controlla quale allarme sia scattato. Il segnale arriva dal radar: ci sono dei piccoli oggetti in rotta di collisione con la Firestorm! Simone, addetto al controllo radar e al disegno di pezzi di ricambio dell’astronave, comunica alla comandante che quei piccoli sassi spaziali sono comparsi all’improvviso. Un piccolo asteroide si è schiantato contro Vesta, mentre la Firestorm si stava allontanando, scagliando una miriade di detriti nello spazio. L’impatto tra l’astronave e il corpo più vicino è previsto entro 5 minuti. La comandante ordina quindi a Gae, il pilota della missione, di cambiare rotta e portarsi ad una distanza di sicurezza dai detriti. Scampato il pericolo, i nostri eroi si rimettono in rotta verso Giove.

I mesi trascorrono tra un allarme e l’altro: non è sempre semplice calcolare le orbite degli asteroidi, perchè possono entrare in collisione tra loro modificando la loro traiettoria e lanciando detriti nello spazio. L’equipaggio ha i nervi a fior di pelle e per la comandante non è semplice mantenere l’ordine.

Come se non bastasse c’è stato un malfunzionamento dell’impianto di depurazione dell’acqua. Per i viaggi spaziali non è possibile trasportare una quantità infinita di cibo e acqua, quindi l’acqua viene riciclata. Questo significa che gli astronauti bevono la loro dose giornaliera di acqua, fanno pipì e questa viene filtrata e depurata in modo che possa essere bevuta di nuovo. Uno dei depuratori della Firestorm si è rotto, ma se ne sono accorti solamente quando due assetati astronauti si sono ritrovati pipì invece di acqua nel bicchiere. Fortunatamente nella stiva c’era il pezzo di ricambio giusto. Ovviamente nei viaggi spaziali non è possibile portarsi dietro infiniti pezzi di ricambio, anche perchè in un’astronave grande come la Firestorm ci sono un sacco di sistemi che necessitano di manutenzione. Come faranno gli astronauti quando il depuratore si romperà ancora? Simone disegnerà con estrema precisione il pezzo da sostituire e lo stamperà con una stampante 3D. La stampa di materiale 3D può essere molto utile nei viaggi spaziali, per evitare di sovraccaricare la navicella e di occupare troppo spazio. La prima stampante 3D è stata mandata nello spazio nel 2014. Sulla Stazione Spaziale Internazionale è stata utilizzata da diversi astronauti, tra cui l’italiana Samantha Cristoforetti, per stampare degli oggetti a gravità zero e confrontarli con quelli stampati sulla Terra. E’ risultato che le condizioni di microgravità non hanno effetti significativi sulla stampa 3D, quindi gli oggetti stampati possono essere utilizzati senza problemi.

Risolti tutti questi problemi, finalmente la Firestorm è uscita dalla fascia di asteroidi. Giove e le sue lune sono visibili fuori dall’oblò. L’equipaggio si appresta quindi ad entrare in orbita attorno al pianeta gigante del Sistema Solare.

Cosa succederà?

Lo scopriremo nella prossima puntata.

A presto!

Sara

Samantha Cristoforetti e la stampante 3D sulla ISS (Image credits: NASA)
Giove e le sue lune riprese dalla sonda Juno (Image credits: NASA)