Ogni giorno per noi astronomi è Natale: nuove scoperte!

Mega ciao!

Vi ricordate che tempo fa vi avevo detto che per noi astronomi ogni giorno è Natale? Si, perchè ogni giorno ci sono nuove scoperte esaltanti in campo astronomico. Pronti per due notizie bomba? Ottimo!

La collaborazione NanoGrav ha osservato le prime tracce di un fondo di onde gravitazionali, cioè un flusso costante di onde gravitazionali che arriva costantemente sulla Terra e proviene da sorgenti troppo deboli per essere misurate individualmente. La frequenza di queste onde è talmente bassa che non è possibile rivelarla da terra, in quanto la lunghezza d’onda è talmente lunga che servirebbe un rivelatore con un braccio di 30 miliardi di chilometri.

Allora come le possiamo studiare? Usiamo le pulsar, cadaveri stellari generati dalla morte di stelle dalle 8 alle 25/30 masse solari che ruotano rapidissimamente attorno al proprio asse e pulsano nel radio. Il passaggio di un’onda gravitazionale infatti perturba il tempo di pulsazione di queste stelle compatte, quindi captare una variazione nel loro segnale significa osservare indirettamente il fondo di onde gravitazionali.

Bellissimo, ma perchè è importante? Possono darci informazioni importantissime sull’Universo primordiale e permetterci di capire una volta per tutte cosa sia successo. Infatti con le osservazioni fatte lungo tutto lo spettro elettromagnetico riusciamo ad arrivare solo fino ad un certo punto. Pensate che i fotoni della radiazione cosmica di fondo nelle microonde, scoperta per caso da Penzias e Wilson nel 1964, si sono originati solo 380000 anni dopo il Big Bang, quando si sono disaccoppiati dalla materia e hanno cominciato il loro viaggio nello spazio. Le onde gravitazionali, essendo perturbazioni della metrica dello spaziotempo, dovrebbero essere in grado di arrivare fino a noi anche da epoche precedenti a quella in cui si è originata la radiazione cosmica di fondo e aiutarci a spiegare finalmente cosa sia successo.

La seconda notizia è che sono stati osservati per la prima volta in assoluto due molecole di idrocarburi policiclici aromatici, l’1-cianonaftalene e l’isomero 2-cianonaftalene, nella nube molecolare del Toro. Queste due molecole non erano mai state osservate prima in ambienti del genere. Adesso direte: vabbè, non mi sembra questa gran cosa. In realtà è una figata pazzesca perchè tra le ipotesi sull’origine della vita ne troviamo una di molto interessante secondo cui gli idrocarburi policiclici aromatici sarebbero i precursori della sintesi di molecole di RNA. In questo scenario le prime forme di vita avevano un materiale genetico composto da RNA. E’ interessante quindi notare che queste molecole si trovano proprio in una regione da cui si formeranno nuove stelle e pianeti. Che in futuro contribuiscano a generare la vita? Chissà!

Con queste due notizie bomba vi auguro una buona serata e una notte piena di bei trip astronomici!

A presto!

Sara

Rappresentazione artistica del segnale delle pulsar sul fondo di onde gravitazionali (Image credits: NanoGrav)
Rappresentazione artistica della nube del Toro, con le molecole rivelate (Image credits: Center for Astrophysics Harvard & Smithsonian)