Buchi neri supermassicci Vol. 1

Mega ciao!

Scusate l’assenza, ma la sessione esami è entrata nel vivo…Se non ricordo male vi avevo promesso di parlare dei metodi di formazione dei buchi neri supermassicci. Direi quindi di partire da una delle ipotesi più lanciate: il collasso di stelle di Popolazione III.

Le stelle di Pop III sono le primissime stelle formate nell’Universo, ad un redshift compreso tra 20 e 30, cioè tra 99 milioni (z=30) e meno di 200 milioni (z=20) di anni dopo il Big Bang. Queste stelle sono nate dal collasso di nubi di gas primordiale, che erano composte esclusivamente da idrogeno ed elio. C’era anche una piccola percentuale di litio, ma era talmente bassa da poter essere completamente trascurata. In una nube del genere mancano i metalli, che per noi astronomi sono tutti gli elementi più pesanti di idrogeno ed elio (lo so, siamo strani), e non troviamo traccia di polvere. Metalli e polvere sono importanti all’epoca attuale per il processo di frammentazione delle nubi molecolari, con cui da una singola nebulosa si formano più stelle. Senza questi componenti il raffreddamento all’interno della nube non è efficiente. Questo si traduce in una minore frammentazione e nella formazione di stelle più massicce. Queste possono poi accrescere la loro massa dal mezzo circostante. La loro evoluzione è molto più rapida rispetto a quella delle stellee all’epoca attuale: in un paio di milioni di anni esauriscono tutto il loro carburante e collassano in buchi neri massicci. I buchi neri accrescono poi la loro massa dal materiale esterno o tramite processi di fusione con altri buchi neri, diventando supermassicci.

A presto!

Sara

Rappresentazione artistica di un buco nero in accrescimento (Image credits: NASA)