Buchi neri nell’Universo giovane

Mega ciao!

I buchi neri, la cui esistenza è stata ipotizzata nel 1783 da John Michell, sono neri perchè da lì non riesce a scappare nemmeno la luce, che è la cosa che va più veloce all’interno dell’Universo. Sappiamo che esistono diversi tipi di buchi neri che sono stati divisi a seconda della loro massa. In particolare, quelli supermassicci, con una massa superiore al milione di masse solari, si trovano al centro delle galassie. Una delle osservazioni più sconvolgenti degli ultimi anni è stata quella dei quasar ad alto redshift. I quasar sono composti da un buco nero supermassiccio centrale in accrescimento. La cosa pazzesca è che uno di questi giganti, avente una massa di 12 miliardi di masse solari, è stato osservato a redshift 6.3. Cosa significa?

Assumendo che la costante di Hubble valga 71 km/s/Mpc, che il parametro di densità della materia sia Ωm = 0.27 e quello dell’energia oscura sia ΩΛ = 0.73 (valori tipici calcolati grazie alla missione WMAP), allora l’età dell’Universo a redshift 6.3 era di circa 895 milioni di anni. Com’è stato possibile formare un buco nero così massiccio in così poco tempo?

Scopritelo con noi durante il Corso Avanzato di Astronomia Online che partirà il 5 marzo. Vi ricordo che se parteciperete riceverete in omaggio l’iscrizione al Gruppo Astrofili di Schio. Per informazioni chiamatemi al numero

3290689207.

Per iscrivervi inviate una mail entro il 15 febbraio all’indirizzo

astrofilidischio@gmail.com

A presto!

Sara