WD 1856 b: l’esopianeta sopravvissuto

Mega ciao!

Le ultime settimane sono state ricche di notizie astronomiche pazzesche, a partire dall’annuncio di LIGO della scoperta della fusione di due buchi neri che hanno prodotto un buco nero di massa intermedia. Questa settimana è arrivata la strabiliante scoperta della fosfina nell’atmosfera di Venere, che potrebbe indicare la presenza di microrganismi nelle nubi.

Ma non è finita qui!

Sempre questa settimana TESS, il satellite che sta cercando pianeti extrasolari, ha scoperto un pianeta eccezionale. A circa 80 anni luce di distanza da noi, nella costellazione del Dragone, attorno ad una stella di 10 miliardi di anni c’è WD 1856 b. Il pianeta è un grande gigante gassoso, circa 14 volte più grande di Giove, che orbita attorno alla sua stella in circa 34 ore terrestri. Quindi è praticamente una specie di Speedy Gonzales spaziale. Per darvi un confronto, Mercurio orbita attorno al Sole in circa 87,969 giorni terrestri, cioè in 2111,256 ore terrestri. Pertanto WD 1856 b va circa 62 volte più veloce di Mercurio. Ma non è questo il motivo che rende il pianeta eccezionale.

WD 1856 b è il primo pianeta scoperto ad orbitare attorno ad una nana bianca! Pazzesco!

Adesso vi starete domandando perchè questa notizia è così esaltante. Le nane bianche sono cadaveri stellari, che ci danno una buona idea di come finirà il nostro Sole. Stelle di massa simile al Sole trascorrono la maggior parte della loro vita sulla sequenza principale, cioè bruciando l’idrogeno tramite reazioni nucleari e trasformandolo in elio. Finito l’idrogeno si espandono in stelle molto più grandi, chiamate giganti rosse, e bruciano l’elio, tramite una reazione chiamata reazione a 3 alfa, trasformandolo in carbonio. Attenzione che quando dico che la stella si espande intendo che diventa molto più grande. Per esempio, il Sole quando si trasformerà in una gigante rossa arriverà ad inglobare l’orbita di Marte, quindi passerà da un raggio di circa 695500 km ad uno di circa 227 milioni 936 mila e 637 chilometri. Un gran bel salto di qualità, non vi pare? In questa espansione ovviamente disintegrerà tutti e quattro i pianeti interni, quindi abbiamo circa 5 miliardi di anni per cercare di capire come lasciare la Terra e dove andare a vivere. Una volta finito di bruciare tutto l’elio la stella non riuscirà a raggiungere temperature abbastanza elevate da innescare il bruciamento del carbonio. Quindi espellerà gli strati più esterni del suo inviluppo, che andranno a formare una nebulosa planetaria, mentre il nucleo si contrarrà su sè stesso, si rimpicciolirà e diventerà una nana bianca. Le nane bianche sono molto più piccole rispetto alla stella di partenza, con un diametro di qualche migliaio di chilometri, ma sono estremamente più dense. La creazione di una nana bianca di solito distrugge completamente tutti i pianeti che le stanno attorno, ma WD 1856 b è rimasto intero e, come abbiamo visto, si trova molto vicino alla sua stella. Questo è stranissimo perchè la forza di gravità delle nane bianche tende a distruggere tutto quello che gli passa troppo vicino. Per cercare di spiegare la presenza del pianeta vicino alla stella è stato proposto che si sia formato 50 volte più lontano e sia successivamente migrato verso l’orbita attuale. Si sa che oggetti piccoli e lontani, come asteroidi e comete, possono migrare verso le regioni interne di un sistema planetario contenente una nana bianca, ma di solito vengono distrutti dalla sua grande forza di gravità. Questa è la prima volta che viene osservato un pianeta formato in una regione esterna del suo sistema planetario e che è migrato verso l’interno rimanendo intatto. Troppo forte!

A presto!

Sara

Rappresentazione artistica di WD 1856 b (Image credits: NASA)