Appuntamenti di giugno

Mega ciao!
Tutti pronti per la diretta di stasera? Vi aspetto sulla pagina Facebook del Gruppo Astrofili di Schio alle 18:00 per parlare di nebulose e galassie.
Qui sotto trovate il manifesto con tutti gli appuntamenti di giugno (un applauso ad Alice Sella per la fantastica locandina)! Visto che purtroppo quest’estate non sarà possibile aprire l’osservatorio causa covid continuerò con le dirette astronomiche, così evitiamo che frequentiate blog complottisti e che mi diventiate tutti terrapiattisti.
Se avete qualche domanda o qualche suggerimento per le dirette di luglio scrivetemi. Tenete però presente che non sono un fisico teorico in stile Sheldon Cooper, quindi evitate argomenti troppo teorici (ad es. teoria delle stringhe), ma sono più un miscuglio tra Leonard e Raj (per chi non sapesse di cosa sto parlando: recuperatevi la serie Big Bang Theory).
A dopo!

Sara

Lancio rimandato

Mega ciao!
Avete seguito la diretta della NASA ieri sera? Alla fine hanno rinviato il lancio della navicella Dragon causa maltempo. Quindi anche alla NASA sono perseguitati dalla nuvoletta di Fantozzi come noi del Gruppo Astrofili di Schio #maiunagioia. Ci riproveranno sabato e speriamo che sia la volta buona! Potrete seguire la diretta sempre nel sito della NASA.
Intanto vi ricordo che domani alle 18:00 sarò in diretta sulla pagina Facebook del Gruppo Astrofili di Schio per un altro Astro Aperitivo. Questo giro vi parlerò della scoperta delle galassie in una conferenza dal titolo “Nebulose o galassie, questo è il dilemma!”.
Vi aspetto numerosi!
A presto!

Sara

Verso la ISS con la missione Demo-2

Mega ciao!
Tra poco più di 13 ore potrete assistere ad un evento pazzesco! Per la prima volta da quando lo Space Shuttle è andato in pensione due astronauti saranno lanciati nello spazio dall’America. La missione Demo-2 è una collaborazione tra la NASA e SpaceX e prevede di portare gli astronauti Robert Behnken e Douglas Hurley sulla Stazione Spaziale Internazionale. Partiranno dalla Florida a bordo di una navicella Dragon sparata dal fighissimo Falcon 9. La cosa interessante del razzo utilizzato per spedire gli astronauti nello spazio è che è perfettamente riciclabile. Il Falcon 9, una volta portato il suo carico a destinazione, viene fatto rientrare in atmosfera terrestre e atterra in piedi (qui sotto trovate il video….guardatelo! E’ bellissimo!!!). Questa missione è molto importante e delicata. Infatti gli astronauti testeranno per la prima volta i sistemi della navicella Dragon in orbita attorno alla Terra. Potete considerare la loro missione come l’equivalente dell’Apollo 7, in cui gli astronauti hanno testato tutti i sistemi del modulo di comado in orbita attorno alla Terra. Speriamo però che la loro missione vada un po’ meglio. Infatti durante la missione Apollo 7 ci sono stati un po’ di problemi: il comandante aveva raffreddore e mal di testa quindi ha dormito tutto il tempo, ha passato il raffreddore agli altri due e alla NASA hanno deciso di testare un nuovo tipo di cibo, che per essere mangiato doveva essere idratato con l’acqua della navicella. Questa però conteneva troppo gas, quindi è venuto il mal di pancia a tutti. La NASA continuava a dare ordini e i poveri astronauti non ce la facevano più. Inutile dire che si sono ammutinati, come il buon vecchio Capitan Barbossa.
La durata della missione Demo-2 sarà stabilita dopo che gli astronauti saranno arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale. La navicella Dragon può rimanere in orbita per 110 giorni, quindi gli astronauti potranno stare nello spazio un bel po’ di tempo. La missione è un perfetto trampolino di lancio per i piani futuri della NASA e di SpaceX, ovvero per le missioni Artemis, che porteranno all’allunaggio nel 2024, e per le missioni su Marte.
Potrete seguire il lancio in diretta sul sito della NASA.
A presto!

Sara

SOLUZIONE ASTROQUIZ 10: la velocità della luce nel vuoto

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 10
Vi avevo chiesto se la velocità della luce nel vuoto è la stessa per ogni osservatore. La risposta corretta è: vero! So che questo può sembrare un po’ strano perchè dalle lezioni di fisica del liceo abbiamo imparato come Galileo e Newton calcolavano la velocità relativa di due corpi. In particolare supponiamo di avere due osservatori: Case è fermo nel suo sistema di riferimento mentre Tars è in moto con velocità u. Supponiamo che Tars lanci una pallina con velocità v. La velocità della pallina relativa a Case V sarà:
V = u + v.
Vediamo quindi che le velocità si sommano. Se invece di avere una pallina abbiamo un fotone, che quindi viaggia alla velocità della luce, da questo discorso sembrerebbe ovvio che la velocità del fotone relativa a Case sia:
V = u + c.
Questo però è assurdo! Infatti sappiamo che non esiste niente che può viaggiare a velocità superiore a quella della luce. I fisici nel tempo hanno ideato diversi esperimenti per provare che la luce viaggia a diverse velocità a seconda della direzione. Infatti visto che Maxwell aveva dimostrato che la luce è un’onda pensavano che avesse bisogno di un mezzo nel quale propagarsi, esattamente come accade per il suono. Quando parlate mettete in vibrazione le corde vocali. L’onda prodotta mette in vibrazione le particelle presenti nell’aria e si propaga fino a raggiungere l’orecchio di chi vi sta ascoltando. Nel vuoto non ci sono particelle da mettere in vibrazione, quindi se faceste esplodere una navicella spaziale non sentireste alcun suono. I fisici dunque supponevano che la Terra fosse immersa in un mezzo, chiamato etere, che permetteva la propagazione della luce. Si aspettavano quindi che la sua velocità fosse diversa quando si muoveva nella stessa direzione del moto della Terra rispetto a quando si muoveva perpendicolarmente ad esso. Questo è quello che hanno cercato di provare con l’esperimento di Michelson e Morley, ma non hanno trovato differenze nelle due velocità.
Come risolvere il problema? E’ arrivato zio Albert Einstein che, con la formulazione della teoria della relatività speciale, ci ha fornito una nuova legge fisica fondamentale: la velocità della luce ha un valore fissato, che chiamiamo c. Dal principio di relatività segue che ogni osservatore che misuri la velocità della luce troverà sempre lo stesso valore. Questo è vero anche se due osservatori si muovono l’uno rispetto all’altro e misurano la velocità dello stesso raggio di luce. Se andiamo a velocità prossime a quelle della luce infatti la formula per trovare la velocità relativa è un po’ diversa rispetto a quella che usavano Newton e Galileo. La composizione delle velocità in questo caso è:
V = (u + v) / (1 + uv / c^2)
La cosa interessante di questa formula è che nel limite in cui u e v siano velocità piccole rispetto a quella della luce fornisce il risultato di Galileo e Newton. Infatti il termine
uv / c^2 quando u e v sono piccole tende a 0.
A presto!

Sara

Buon secondo anniversario!

Mega ciao!
Due anni fa non stavo più nella pelle. Mi stavo preparando per andare alla stazione di Vicenza a prendere il Prof. Kip Thorne #sempresialodato, premio Nobel per la Fisica 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali. Vi posso assicurare che quando l’ho visto scendere dal treno non riuscivo a crederci! E’ stato un sogno diventato realtà! Lui è il mio idolo! Kip è venuto a Schio per il 40° anniversario del nostro gruppo e ha tenuto una conferenza pazzesca davanti a 875 persone. Non è stata una cosa semplice da organizzare. Abbiamo cominciato quasi un anno prima con la ricerca degli sponsor (che ringrazio ancora tantissimo) e, dato che è una cosa che capita una volta nella vita, abbiamo deciso di fare le cose per bene noleggiando l’impianto di traduzione simultanea con le cuffie per tutti. Ne è uscito un evento spettacolare e Kip è stato così gentile da fermarsi dopo la conferenza a fare autografi e foto con tutti! Grazie ancora Kip e grazie a tutti i partecipanti a quella serata memorabile! Se volete rivivere le emozioni del 23 maggio 2018 qui sotto trovate il link della conferenza 😉
A presto!

Sara

Sognando la Luna

Mega ciao!
Tutti pronti per la diretta di stasera? Vi aspetto sulla pagina Facebook del Gruppo Astrofili di Schio alle ore 18:00 per parlare del grande sogno che ha portato l’uomo sulla Luna!
A dopo!

Sara

Dirette e osservazioni

Mega ciao!
Visti i risultati del sondaggio tutte le dirette Facebook di giugno saranno spostate alle ore 20:00.
AVVISO IMPORTANTE
Tutte le osservazioni, sia pubbliche che private, sono annullate. Se la situazione covid migliorerà valuteremo se fare delle osservazioni a settembre, ma la vedo dura. Quest’estate continueremo con le dirette, quindi se siete interessati all’astronomia sapete dove seguirci!
A presto!

Sara

SOLUZIONE ASTROQUIZ 9: dove troviamo i buchi neri?

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 9
Vi avevo chiesto dov’è più probabile trovare un buco nero. La risposta giusta è: nell’alone galattico. Infatti nei pressi del Sistema Solare, cioè ad alcuni anni luce di distanza, al momento non ne sono stati scoperti. L’alone galattico è formato da stelle molto vecchie che spesso si raggruppano a formare ammassi globulari, cioè insiemi di centinaia di migliaia di stelle che vediamo molto vicine in una struttura praticamente sferica. Negli ammassi globulari, che sono molto densi, è possibile che si siano formati sistemi binari di buchi neri. Questi oggetti collassati possono trovarsi in sistemi instabili, perdere momento angolare, spiraleggiare l’uno verso l’altro e infine fondersi tra loro. Il rinculo prodotto dalla fusione può far superare all’oggetto risultante la velocità di fuga dall’ammasso e scagliarlo quindi nell’alone galattico. La cosa interessante è che questi buchi neri, che vagano per conto loro nell’alone, risultano molto difficili da individuare. Come mai? Beh, i buchi neri sono neri. Se durante l’epulsione dall’ammasso non si sono trascinati dietro un po’ di gas o qualche stella risulterà impossibile riuscire ad individuarli. Vi ricordo infatti che i buchi neri vengono individuati con metodi indiretti, cioè non si osserva direttamente l’oggetto ma gli effetti che ha sull’ambiente circostante. Tantissimi buchi neri vengono individuati grazie all’emissione in banda X del disco di accrescimento, un disco di gas e polvere che spiraleggia verso in buco nero e raggiunge temperature elevatissime nelle regioni interne. Un altro metodo per scoprire i buchi neri è osservare le orbite delle stelle: se una stella compie un’orbita ellittica attorno ad un punto in cui non c’è nulla, in base ai parametri orbitali potete calcolare la massa all’interno dell’orbita stessa. In questo modo è stato scoperto che al centro della nostra galassia c’è un buco nero supermassiccio, con una massa di circa 3 milioni e 610 mila masse solari.
Vi ricordo che domani alle 18:00 ci sarà un altro Astro Aperitivo in diretta Facebook. Questo giro vi parlerò delle scoperte fatte negli ultimi 30 anni dal Telescopio Spaziale Hubble.
Vi aspetto numerosi!
A presto!

Sara

Sgr A*, il buco nero al centro della Via Lattea, e i suoi dintorni (Image credits: NASA)

Diretta

Mega ciao!
Vi è piaciuta la diretta di ieri? Questa settimana si fa il bis! Domani alle ore 15:00 vi aspetto sulla pagina Facebook del Gruppo Astrofili di Schio per la seconda diretta dedicata ai bambini. La presentazione in power point sarà composta dai loro disegni astronomici e andrò a rispondere alle loro curiosità. Tenetevi forte perchè hanno fatto domande tutt’altro che banali! I bambini riescono sempre a sorprendermi! Vi ricordo che domenica prossima ci sarà un’altra diretta dedicata sempre ai più piccoli. Potete continuare ad inviarmi i loro disegni e le loro domande astronomiche. Io risponderò a tutti!
A presto!

Sara

Il buco nero più vicino mai osservato!

Mega ciao!
Pronti per la notizia bomba? E’ stato scoperto il buco nero più vicino alla Terra mai osservato! E’ situato nel sistema triplo HR 6819 nella costellazione del Telescopio a soli 1000 anni luce di distanza. La scoperta è stata fatta durante lo studio di un sistema binario, cioè di due stelle talmente vicine da essere legate gravitazionalmente l’una all’altra. Gli astronomi si sono accorti che le orbite delle due stelle erano un po’ strane: una delle due orbitava attorno ad un punto in cui non si vedeva assolutamente niente in circa 40 giorni. In base ai parametri orbitali è stato possibile calcolare la massa dell’oggetto che è risultata di circa 4 masse solari. Questo può essere solamente un bellissimo buco nero, che se ne sta lì tranquillo senza interagire mangiare la materia delle stelle compagne! Il fatto che il buco nero sia quiescente e, quindi, proprio nero, conferma che nella Via Lattea potrebbero esistere un sacco di buchi neri che giocano a nascondino. Questa scoperta fa supporre che anche un altro sistema, chiamato LB-1, potrebbe ospitare un buco nero. Fantastico!
A presto!

Sara

Rappresentazione artistica del sistema HR 6819 (Image credits: ESO)