SOLUZIONE ASTROQUIZ 17

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 17
Vi avevo chiesto dove si pensava si trovasse la galassia a spirale di Andromeda all’epoca della pubblicazione del catalogo Messier (1774). La risposta corretta è: nella Via Lattea. Charles Messier era un cacciatore di comete, cioè sondava la volta celeste alla ricerca di nuove comete. Nelle sue serate di osservazione però si è imbattuto in degli oggetti nebulosi, che assomigliavano a delle comete ma non lo erano. Questi oggetti erano nebulose, ammassi stellari e galassie. Il buon Messier ha preso nota delle loro posizioni e nel 1774 le ha pubblicate in un catalogo. La galassia di Andromeda è catalogata sotto la sigla M31, ma nella pubblicazione di Messier è riportata come nebulosa di Andromeda. Si pensava infatti che tutti gli oggetti nebulosi facessero parte della Via Lattea. E’ stato solo molto più tardi, nel 1924, che Edwin Hubble scoprì che le “nebulose a spirale” altro non erano se non delle galassie, situate a milioni di anni luce di distanza. Lui usò le variabili cefeidi scoperte nella “nebulosa di Andromeda” per determinarne la distanza. Queste stelle hanno infatti una relazione ben definita tra periodo e luminosità. Una volta noto il periodo dalle osservazioni è possibile determinare la magnitudine assoluta. Una volta determinata la magnitudine assoluta, dal confronto con la magnitudine apparente è possibile calcolare la distanza dell’oggetto.In questo modo Hubble scoprì che la nebulosa di Andromeda era in realtà una galassia. Sospettando che non fosse l’unico oggetto al di fuori della Via Lattea, ha poi condotto uno studio su tutte le altre “nebulose a spirale” per determinare quante tra queste fossero galassie. Infine ne ha studiato la morfologia e nel 1926 ha pubblicato l’atlante morfologico delle galassie, le cui forme sono riassunte nel famosissimo diagramma a diapason.
A presto!

Sara

Edwin Hubble
La galassia a spirale di Andromeda
Il diagramma a diapason

SOLUZIONE ASTROQUIZ 16

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 16
Anche questo astroquiz era un vero o falso. L’affermazione era: in alcuni periodi dalla Terra possiamo vedere ad occhio nudo Marte con le stesse dimensioni della Luna. La risposta è: FALSO! So che alcune immagini che girano su facebook riportano come didascalia che in un certo giorno Marte si può vedere in cielo grande come la Luna, ma se guardate bene l’immagine è quella dell’eclissi di Luna. Non potrete mai vedere Marte così grande ad occhio nudo. Questo potrebbe sembrare strano perchè, come potete vedere in qualsiasi libro di astronomia che parli del Sistema Solare o su wikipedia, il diametro equatoriale di Marte è quasi il doppio di quello della Luna. Però bisogna considerare che è molto più distante: la distanza di Marteall’opposizione, cioè nel punto della sua orbita in cui è più vicino alla Terra, è di circa 55758006 km, mentre la Luna dista da noi appena 380000 km. Di conseguenza le dimensioni angolari dei due oggetti in cielo, che dipendono dalla distanza e dal diametro, sono molto diverse: Marte all’opposizione ha un diametro angolare di 25,1 arcsec, mentre quello della Luna è di circa 1760-2046 arcsec (dove con arcsec si intende secondi d’arco. 1 arcsec corrisponde ad 1/3600 di grado). Le dimensioni angolari della Luna risultano quasi uguali a quelle del Sole, che dista dalla Terra quasi 400 volte più della Luna ed è però 400 volte più grande. Per questo motivo possiamo assistere a delle belle eclissi di Sole, mentre Marte apparirà sempre solamente come un puntino luminoso.
A presto!

Sara

SOLUZIONE ASTROQUIZ 15

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 15
Vi avevo chiesto se la Luna durante l’eclissi diventa rossa perchè riflette la luce che le arriva da Marte. La risposta è: falso! Adesso vi starete chiedendo perchè ho fatto una domanda così banale. Vi ricordate l’eclissi totale di Luna del 27 luglio 2018? In quell’occasione alcune testate giornalistiche avevano affermato che la Luna diventava rossa perchè rifletteva la luce di Marte. Quando l’ho letto ho preso fuoco! Intanto, Marte non emette luce propria, ma riflette solamente quella che gli arriva dal Sole. Poi il pianeta si trova a circa 75 milioni di chilometri dalla Terra, mentre la Luna è a soli 380 mila chilometri. Nella posizione in cui si trovava Marte l’anno scorso, era un po’ più basso in cielo rispetto alla Luna. Dunque spiegatemi come potrebbe fare per illuminare la faccia della Luna rivolta verso la Terra!
Durante l’eclissi la Luna entrerà nel cono d’ombra della Terra e assumerà un colore rossastro a causa di un effetto dovuto all’atmosfera terrestre.
Vi aspettiamo stasera dalle ore 20:45 in Via Toni Ortelli a Schio per l’osservazione dell’eclissi!
A presto!

Sara

SOLUZIONE ASTROQUIZ 14: I QUASAR

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 14
Vi avevo chiesto cosa sono i quasar. La risposta corretta è: sono dei nuclei galattici attivi (AGN, dall’inglese Active Galactic Nuclei). Gli AGN sono delle galassie caratterizzate dalla presenza di un buco nero supermassiccio, cioè con una massa compresa tra un milione e qualche decina di miliardi di masse solari, in accrescimento. Questo significa che il buco nero sta mangiando il materiale che gli sta attorno, disposto in un disco di accrescimento. Il materiale del disco di accrescimento perde momento angolare e spiraleggia verso il buco nero. L’attrito viscoso riscalda il gas a temperature estremamente elevate, tanto che parte della radiazione del disco interno viene emessa in banda X. Parte dell’emissione può essere assorbita dalle regioni esterne del disco di accrescimento. Questo va ad innalzarne la temperatura e, quindi, la luminosità ottica. Per questo motivo i quasar risultano oggetti estremamente luminosi. In particolare si nota che molte volte il nucleo è talmente luminoso da non permettere di vedere il resto della galassia.
A presto!

Sara

Image credits: ESA

Distinguere le supernove

Mega ciao!
Abbiamo visto che ci sono due modi per formare una supernova: l’esplosione di una stella massiccia e l’esplosione di una nana bianca che ha raggiunto la massa limite di Chandrasekhar (circa 1,46 masse solari). Le supernove si differenziano in diverse categorie a seconda dello spettro. Sappiamo che il buon vecchio Sir Isaac Newton aveva scoperto che facendo passare la luce del Sole attraverso un prisma questa si scomponeva nei colori dell’arcobaleno. Lo stesso vale per le altre stelle. La cosa interessante è che sull’arcobaleno si formano delle righe, chiamate righe spettrali, che ci permettono di capire quali elementi chimici compongono la stella. Per farlo basta semplicemente confrontare la lunghezza d’onda delle righe con quelle ottenute in laboratorio. Le supernove di tipo II hanno uno spettro caratterizzato dalle righe di emissione dell’idrogeno. Le supernove di tipo I non presentano righe di idrogeno. Le Ib sono caratterizzate da righe di elio, mentre le Ic non ne hanno. Le supernove di tipo Ia presentano invece una riga del silicio particolarmente evidente.
A presto!

Sara

SN 1987A (Image credits: NASA)
Spettri dei diversi tipi di supernove

Esplosioni spaziali: le supernove di tipo Ia

Mega ciao!Andiamo avanti a rispondere alla domanda di Domenico sulle supernove. Abbiamo visto che possono formarsi dalla morte di stelle molto più massicce del nostro Sole. Esistono però diversi tipi di supernove: quelli di tipo I e di tipo II, che a loro volta si suddividono in diverse categorie.Le supernove di tipo Ia si formano in modo diverso rispetto alle altre: non si formano dall’esplosione di una stella massiccia, ma dall’esplosione di una nana bianca composta da carbonio e ossigeno. Ma come fanno le nane bianche ad esplodere se sono stelle morte? Devono trovarsi in sistemi binari, cioè legate gravitazionalmente ad altre stelle. In questo caso la nana bianca comincia a mangiare la stella compagna, fino ad arrivare ad una massa critica, chiamata massa limite di Chandrasekhar, di 1,46 masse solari. A questo punto la nana bianca esplode completamente in una supernova, quindi al centro della nebulosa non resterà assolutamente niente, al contrario delle altre supernove in cui resta una stella di neutroni o un buco nero. Come facciamo a distinguere tra i diversi tipi di supernove?Lo scopriremo nella prossima puntata.A presto!
Sara

Rappresentazione artistica di una nana bianca in accrescimento (Image credits: ESA)

SOLUZIONE ASTROQUIZ 13

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 13
Vi avevo chiesto che evento astronomico hanno registrato i cinesi nel 1054. La risposta corretta è: l’esplosione di una supernova. All’epoca i pianeti del Sistema Solare conosciuti erano solo sei (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno). Urano è stato scoperto da William Herschel nel 1781.
Con questo astroquiz comincio a rispondere alle domande che mi avete fatto quando vi ho chiesto suggerimenti per i prossimi post. Domenico ha chiesto di spiegare cosa sono le supernove.
La supernova rappresenta uno degli stadi finali della vita di una stella massiccia, dalle 8 masse solari in su. Queste stelle, terminata la fase principale della loro vita in cui bruciano l’idrogeno tramite reazioni nucleari, riescono a raggiungere temperature abbastanza elevate da bruciare anche tutti gli elementi successivi e arrivare così ad un nucleo composta da ferro e nichel. A questo punto la stella è talmente pesante che non riesce più a sostenere il suo stesso peso, quindi espelle in modo esplosivo gli strati più esterni della sua atmosfera, in quella che è chiamata esplosione in supernova. Il gas rilasciato andrà a formare una nebulosa come quella che vedete nell’immagine, la Crab Nebula, risultato dell’esplosione della supernova osservata dai cinesi nel 1054. Il nucleo della stella invece comincia a contrarsi e la sua fine dipende dalla massa iniziale della stella: se la massa è compresa tra le 8 e le 25/30 masse solari allora il collasso si ferma e resta una stella di neutroni, mentre se la massa è maggiore la stella collassa in un buco nero.
Esistono diversi tipi di supernove.
To be continued…
A presto!

Sara

SOLUZIONE ASTROQUIZ 12

Mega ciao!

Vi avevo chiesto con quale metodo è stato scoperto il maggior numero di esopianeti. La risposta corretta è: con il metodo dei transiti. Nel corso degli anni sono stati scoperti 4003 pianeti extrasolari e moltissimi altri candidati sono ancora in attesa di conferma. Di questi esopianeti 3086 sono stati scoperti con il metodo dei transiti, mentre solo 755 con il metodo delle velocità radiali. Un notevole contributo alla ricerca di pianeti extrasolari con il metodo dei transiti è stato dato dal telescopio spaziale Kepler, in attività dal 2009 al 2018, che ha scoperto 2343 esopianeti, più altri 2421 candidati. Sempre sul metodo dei transiti si basa la missione TESS, un altro telescopio spaziale lanciato nel 2018, con cui sono già stati scoperti 20 pianeti extrasolari e oltre 700 candidati.
Tra tutti questi pianeti ce ne sono alcuni di tipo terrestre che si trovano nella fascia di abitabilità del loro sistema planetario. Con le missioni future magari riusciremo a capire se si sia sviluppata la vita.
A presto!

Sara

Il telescopio spaziale Kepler

SOLUZIONE ASTROQUIZ 11

Mega ciao!
SOLUZIONE ASTROQUIZ 11
Vi avevo chiesto chi fu uno dei più grandi sostenitori dell’esistenza di infiniti mondi. La risposta corretta è: Giordano Bruno. Nato a Nola nel 1548, Giordano fu un filosofo, uno scrittore ed un frate domenicano. Lui fu un grande sostenitore della teoria copernicana ed è considerato uno dei precursori della teoria della relatività galileiana, ma le sue tesi più importanti furono quelle riguardanti l’Universo: sostenne che l’Universo doveva essere infinito. Nel suo scritto “De l’infinito, universo e mondi” ribadì questo concetto, indicando che l’Universo non aveva un centro, togliendo all’uomo il suo ruolo centrale nel cosmo, e parlò dell’esistenza di infinite stelle attorno alle quali orbitavano infiniti mondi. Per queste e altre idee “sovversive” (all’epoca tutti credevano nelle teorie aristoteliche) Giordano Bruno fu perseguitato, processato e messo al rogo dalla santa inquisizione.
Vi ricordo che è partito il concorso per dare un nome ad un esopianeta. Per partecipare andate qui:
https://altrimondi.inaf.it/iau100/
A presto!

Sara

NameExoWorlds: il sistema HD102195

Mega ciao!
La campagna NameExoWorlds è partita! Ad ogni nazione è stato assegnato un sistema planetario composto da un esopianeta e dalla sua stella. All’Italia è stato assegnato HD102195, un sistema composto da una stella di tipo K0V, cioè una stella un po’ più fredda rispetto al Sole, e da un pianeta gioviano caldo. Questo è il primo esopianeta in cui è stato scoperto metano in atmosfera. Il sistema si trova nella costellazione della Vergine a circa 95 anni luce di distanza ed è stato scoperto con la tecnica delle velocità radiali, cioè andando ad analizzare lo spostamento periodico delle righe spettrali della stella, provocato dal fatto che la stella orbita attorno al centro di massa del sistema. Il pianeta ha un’orbita talmente inclinata che non sarà mai possibile vederlo transitare sul disco della stella. Con una tecnica chiamata spettroscopia di emissione ad alta risoluzione spettrale, che consiste nello studio dello spettro emesso dal lato diurno del pianeta quando si trova alla massima distanza dalla Terra, è stata scoperta la presenza di acqua e metano in atmosfera. La cosa forte è che questa scoperta è tutta italiana!
Volete dare anche voi un nome a questo fantastico gioviano? Partecipate al concorso! E’ facilissimo: cliccate nel link, leggete il regolamento e inviate la vostra proposta!
https://altrimondi.inaf.it/iau100/
A presto!

Sara