TOI 451: un sistema giovanissimo

Mega ciao!

La ricerca di pianeti extrasolari è uno dei campi più scottanti dell’astronomia moderna. Sono state dedicate diverse missioni a questo obiettivo. Una delle ultime è TESS, un telescopio spaziale che cerca esopianeti con il metodo dei transiti. Da poco ha superato i 100 pianeti scoperti e ne ha più di 2000 in attesa di conferma.

Uno degli ultimi sistemi analizzati è TOI 451, situato a circa 400 anni luce di distanza nella cosiddetta striscia di Pesci-Eridano, un insieme di stelle molto giovani. In particolare, TOI 451 ha solamente 120 milioni di anni, quindi è una stella giovanissima. Adesso starete pensando che, per dire una cosa del genere, devo aver fumato pesante. In realtà no! Per l’Universo una stella di 120 milioni di anni è come un bebè spaziale. Per avere un confronto basta pensare al nostro Sole che, sebbene si trovi ancora nella fase principale della sua vita, ha 4 miliardi e 700 milioni di anni. L’universo si è formato circa 13 miliardi e 700 milioni di anni fa, motivo per cui TOI 451 è giovane e questo la rende particolarmente interessante. Attorno alla stella orbitano tre pianeti con dimensioni comprese tra 2 e 4 volte quelle della Terra, che hanno periodi di rivoluzione che vanno da 1.9 a 16 giorni terrestri. Tutti e tre i pianeti sono estremamente caldi, quindi non è possibile che si sia sviluppata la vita come la conosciamo noi. Il sistema risulta comunque molto interessante visto che si è formato da poco. Infatti questo rende i tre pianeti candidati ideali per testare le teorie sull’evoluzione delle atmosfere planetarie.

A presto!

Sara

Rappresentazione del sistema TOI 451 (Image credits: NASA)

Il campo profondo di Chandra

Mega ciao!

Questa è un’immagine ripresa dal Chandra X-ray Observatory. Cosa saranno mai tutti questi bei puntini colorati? Che siano stelle? Assolutamente no! Sono tutti buchi neri. Quello che si vede non sono i buchi neri veri e propri, perchè, come dice la parola, sono proprio neri. Vediamo i dischi di accrescimento, cioè dischi di gas che spiraleggiano verso i buchi neri. Nelle regioni interne riescono a raggiungere temperature elevatissime, quindi emettono raggi X. Una parte della radiazione riesce a scappare e ad arrivare agli osservatori spaziali. Questo è uno dei metodi con cui si riescono a scoprire buchi neri.

A presto!
Sara

Chandra Deep Field South (Image credits: NASA)

Buchi neri e venti di particelle

Mega ciao!

Cosa sarà mai quest’immagine dai colori così particolari? E’ la sovrapposizione di dati X e ottici della galassia NGC 1068, in cui si vede il gas che viene spazzato via dalle regioni centrali dove si trova un buco nero supermassiccio. La forma allungata della nube di gas è dovuta all’effetto della presenza di un toro di polvere e gas attorno al buco nero. Questa struttura è molto estesa: parte a qualche anno luce di distanza dal buco nero e arriva a 300 anni luce. Si pensa che parte della radiazione X provenga da regioni ancora più centrali, in particolare dal disco di accrescimento, cioè un disco di materiale che sta spiraleggiando verso il buco nero. Questo sarebbe responsabile anche di una parte del forte vento che sta spazzando via il materiale.

A presto!

Sara

Sovrapposizione dei dati X (Image credits: Chandra X-ray Observatory) e ottici (Image credits: HST)

Mega ciao!

Se ci state seguendo da un po’, ormai avrete imparato qualcosa sull’evoluzione stellare. Una delle cose fondamentali da ricordare è che stelle massicce alla fine della loro vita esplodono. E’ però molto raro assistere a queste esplosioni nella nostra galassia. Infatti l’ultimo evento di questo genere a cui abbiamo assistito risale ai tempi di Keplero. Riusciamo comunque a vedere esplosioni stellari in altre galassie e talvolta riescono a sorprenderci, come il 24 febbraio del 1987. Quella notte è comparsa una stella luminosissima in cielo.

Adesso mi direte: ma come? Non hai appena detto che non sono state registrate esplosioni nella nostra galassia dai tempi di Keplero? Infatti la supernova è esplosa nella Grande Nube di Magellano, a circa 170000 anni luce di distanza da noi, ma è stata talmente potente da risultare visibile ad occhio nudo. Gli astronomi stanno studiando da allora l’evoluzione del materiale espulso, che sta avanzando inesorabilmente nello spazio.

Ma c’è una domanda fondamentale a cui rispondere: cosa ne è stato del nucleo della stella? Ebbene, finalmente sembra che abbiamo trovato una risposta! Pare che al centro della nebulosa di SN 1987A ci sia una pulsar, cioè una stella di neutroni in rotazione rapida. Dall’immagine qui sotto però notate che al centro della nebulosa non c’è assolutamente nulla.

Dov’è questa fantomatica pulsar? E’ proprio lì! Solo che non riusciamo a vederla. Come facciamo a sapere che c’è? Le pulsar in rotazione rapida producono un raggio di radiazione rotante, che potete immaginare come un faro spaziale. Inoltre alcune pulsar producono un vento stellare di particelle cariche. Quando il raggio (o le particelle) attraversa regioni contenenti gas, come ad esempio un residuo di supernova, si schianta con il materiale e produce delle onde d’urto. Queste sono visibili nei dati radio e nei raggi X. I dati dell’osservatorio NuSTAR, che ha rivelato raggi X sia di alta che di bassa energia, e di ALMA nel millimetrico puntano verso l’ipotesi della pulsar con un bel vento stellare.

Quindi 34 anni dopo l’esplosione della supernova pare proprio che abbiamo trovato la soluzione all’amletico dilemma: buco nero o stella di neutroni, questo è il problema!

A presto!

Sara

SN 1987A (Image credits: NASA)

Il video dell’ammartaggio

Mega ciao!

La NASA ha pubblicato il video dell’atterraggio di Perseverance, in cui si vede benissimo il paracadute dispiegarsi. E’ una cosa pazzesca! Guardatelo!

A presto!

Sara

Touchdown!

Mega ciao!

Sono passati 2 Sol e qualche ora dall’ammartaggio di Perseverance. Dopo quasi 7 mesi di viaggio la sonda è arrivata su Marte, ha cominciato la discesa in atmosfera, ha dispiegato il paracadute e, con una precisione pazzesca, ha toccato il suolo nel cratere Jezero. I minuti che hanno preceduto l’ammartaggio sono stati ricchi di tensione. Potevano andare storte un sacco di cose: la sonda sarebbe potuta esplodere all’entrata in atmosfera, si sarebbe potuta schiantare per un malfunzionamento del paracadute, sarebbe potuta finire in una zona diversa da quella prevista per l’ammartaggio (Philae insegna che questo può succedere e che puoi rimbalzare diverse volte, finire in un crepaccio al buio e con una zampa per aria #maiunagioia) e i contatti si sarebbero potuti perdere una volta toccato il suolo. Fortunatamente è andato tutto bene e Perseverance ha cominciato subito ad inviare immagini! Nei prossimi mesi se ne andrà a spasso per il cratere Jezero a raccogliere campioni di terreno da analizzare. Cosa scoprirà? Secondo me tantissime cose interessanti, che ci porteranno ad una migliore comprensione del Sistema Solare e della nostra Terra.

A presto!

Sara

La prima immagine ad alta risoluzione del suolo marziano ripresa da Persevarance (Image credits: NASA)

Pronti per l’ammartaggio?

Mega ciao!

Siete tutti pronti per l’ammartaggio? Oggi Perseverance arriverà su Marte e ammarterà nel craterer Jezero, dove raccoglierà dei campioni di terreno da analizzare. Il cratere Jezero è stato scelto in quanto un letto di fiume secco vi entra e uno ne esce, quindi un tempo era pieno d’acqua. Le condizioni potrebbero essere state ideali per lo sviluppo della vita. Perseverance cercherà tracce di vita presenti e/o passate. Se riuscisse a trovare qualcosa ci porterebbe più vicini a capire come si è sviluppata la vita sulla Terra. La NASA vi porterà verso l’ammartaggio con una serie di dirette che vi accompagneranno tutto il giorno. Per seguire gli eventi collegatevi al link qui sotto!

A presto!

Sara

https://www.nasa.gov/multimedia/nasatv/index.html#public

Europa Clipper

Mega ciao!

Finalmente oggi alle 17:00 partirà il Corso Avanzato di Astronomia online! Ma tornando a notizie astronomiche: avete sentito l’ultima novità della NASA? Hanno comunicato che la missione Europa Clipper partirà nel 2024. La sonda ha come obiettivo l’esplorazione di Europa, uno dei satelliti galileiani, e dovrebbe arrivare nel sistema gioviano nel 2030. Europa è molto interessante perchè ha dei geyser che eruttano materiale dalle spaccature presenti nella crosta ghiacciata. Sappiamo che sotto il ghiaccio è presente un’oceano d’acqua. Che ci sia anche la vita? Chissà! Forse lo scopriremo nel 2030!

A presto!
Sara

“Laura Bassi” Colloquium Series

Mega ciao!

Domani sarà la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Per l’occasione l’INAF inaugurerà i “Laura Bassi” Colloquium Series, una serie di seminari sul lavoro di ricerca di giovani astronome. Il seminario di domani dal titolo “Dynamical evolution of supermassive black hole binaries across time and space” si terrà in diretta Zoom e YouTube alle ore 14:30. Per seguire l’evento collegatevi al canale YouTube di EDU INAF!

A presto!

Sara

https://www.youtube.com/channel/UCNQdg6r8s6kcI0_OFOKh_-w

Geyser su Encelado

Mega ciao!

Sappiamo che qui sulla Terra ci sono luoghi invivibili per l’essere umano che però pullulano di vita, tra laghi estremamente acidi e sorgenti idrotermali subacquee. Sappiamo che su Encelado sono presenti dei geyser che eruttano materiale nello spazio. Che ci siano sorgenti idrotermali anche lì? Sushi gratis per tutti? (Scusate la battuta ma sono in crisi d’astinenza e vedo sushi ovunque). Scopritelo con noi durante il Corso Avanzato di Astronomia online che partirà il 13 febbraio.

Per informazioni chiamatemi al numero 3290689207.

Per iscrivervi inviate una mail entro domani all’indirizzo astrofilidischio@gmail.com

A presto!

Sara

Encelado (Image credits: NASA)